Oggi 15 aprile 2022, Venerdì Santo, facciamo dono ai nostri lettori del testo “Appuntamento a mezzanotte di un popolo innamorato del suo Signore Crocifisso”, edito da “L’Amico del Popolo” (scarica qui il formato PDF). Il libro contiene 9 meditazioni di mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito di Agrigento (1998-2008) pronunciate dal sagrato della Concattedrale San Domenico, davanti l’Urna del Cristo morto, durante la sosta in piazza municipio, della processione notturna del Venerdì Santo ad Agrigento.

Il testo è stato presentato, venerdì 1 aprile 2022, nel santuario dell’Addolorata, gremita da tanti fedeli – felici di riabbracciare il pastore che per venti anni ha guidato la nostra Arcidiocesi. dopo il saluto del Rettore, don Lillo Argento, sono intervenuti l’arcivescovo mons. Alessandro Damiano, il prof. Enzo Di Natali, che ha curato la pubblicazione e mons. Carmelo Ferraro. Quest’ultimo facendo proprio il brano di San Paolo ai Corinti, “Non voglio gloriami se non della croce del Signore nostro Gesù Cristo”, ha detto di aver voluto “offrire il testo come esperienza d’amore per il Signore della storia e come impegno missionario della vita familiare. Le meditazioni vogliono essere – ha proseguito – un dolce invito a vivere da discepoli del Signore Gesù unigenito Figlio del Padre e redentore del mondo”.
Nel testo, mons. Carmelo Ferraro, tratta argomenti di particolare interesse che riguardano la condizione dei giovani, le problematiche della famiglia, il valore della vita umana, le lentezze della politica e le lungaggini burocratiche, la lotta contro la mafia e le organizzazioni criminali. “Il Vescovo, come un Cireneo – ha detto Di Natali – davvero si è fatto carico dei problemi concreti della popolazione e considerate le condizioni sociali, economiche e culturali in cui noi oggi viviamo, le sue Omelie sono davvero attuali”. La presentazione è stata intercalata dai canti tradizionali del Venerdì Santo, eseguiti, con arrangiamenti originali, dai confratelli e dalle consorelle dell’ Arciconfraternite del SS. Crocifisso e dell’Addolorata; tra i tanti due in particolare:
“Dove vai Madonna mia?” (Vedi) e l’ “Ah sì Versate lacrime” (vedi) canto, quest’ultimo, a cui mons. Ferraro, era particolarmente legato e che volle che si eseguisse – e da allora è un appuntamento fisso – con la sosta dell’Urna del Cristo morto, sotto il balcone del Palazzo vescovile prima del rientro notturno in Cattedrale. Nel suo intervento, mons. Damiano, ha ravvisato in quest’ultimo canto il “filo conduttore” del testo; un canto, di grande intensità, conosciuto dall’Arcivescovo perché eseguito anche dai portatori della “vara” del Cristo morto anche nella sua Trapani. ù
Mons. Ferraro vede nelle piaghe del Cristo quelle dell’umanità sofferente. Così, per esempio, condanna a più riprese, il male sociale della corruzione, gli ultimi lasciati ai margini e abbandonati dalla società come nello scandalo dell’ex Ospedale psichiatrico; degli ammalati, degli anziani lasciati soli, degli immigrati e dei giovani agrigentini costretti ad emigrare per un futuro che la nostra terra è incapace di offrire loro, ma ancora della politica contro il bene comune, dei giovani in preda alla cultura dello sballo e della droga. Per questo individua nell’istituzione degli oratori la risposta pastorale; sotto il suo episcopato nelle parrocchie ne nascono oltre settanta. La visita di Giovanni Paolo II, e il suo grido nella Valle contro la mafia, confermò la scelta pastorale del vescovo che aveva definito, a più riprese, l’organizzazione mafiosa e la sua cultura un “tumore maligno”, un male da estirpare e combattere. Dai suoi scritti trapela anche quello che fu un costante riferimento del suo episcopato: il sostegno alla vita, dal concepimento fino al naturale tramonto ed il sostegno alla famiglia. Per essa chiede politiche adeguate e ad essa chiede di essere soggetto, non solo oggetto, dell’azione pastorale. Ma ancora, dalle meditazioni emergono le ansie del pastore a favore dell’umanità sofferente per essa promuove, azioni pastorali sostenendo i Centri di Aiuto alla Vita; ma ancora invita, famiglie e giovani, amministratori, scuola e parrocchie a sottoscrive, nei comuni dell’Arcidiocesi, il “Patto sociale dei giovani” e il “Patto di solidarietà con le persone anziane e ammalate”.
La pubblicazione in rete del testo è occasione di meditare il mistero della Croce, prova dell’amore infinito di Dio, ma anche occasione propizia per ridire, a distanza di tempo, il grazie della grande famiglia del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo” e della Chiesa agrigentina, colmo di riconoscenza, a mons. Ferraro che si è speso, a servizio del Vangelo e dell’uomo, con l’azione e la parola, senza misura. Grazie, padre Carmelo.
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L’intervista a mons. Carmelo Ferraro