Da 67 anni un giornale di parte! Quella del Vangelo, per essere meglio dalla parte dell’uomo!

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Particolare della prima pagina del 67° anno di vita (n.35/2021)

Il nostro settimanale, l’8 dicembre 2021 – Solennità dell’Immacolata – è entrato  nel 67° anno di vita.

Dall’8 dicembre 1955, ereditando la lunga tradizione della stampa cattolica agrigentina (che lo stesso giorno ha celebrato i 130 anni con la nascita del capostipite dei nostri settimanali, “Il Cittadino Cattolico”, fondato da mons. Gaetano Blandini nel 1891) serve la nostra Chiesa e il nostro territorio informando. È l’unico mezzo ecclesiale di comunicazione (non solo di informazione ecclesiale) che nel panorama siciliano e provinciale vanta una storia così longeva di cui nel numero di questa settimana (cfr. n.35/2021) vi offriamo una sintesi. Pagine di vita civile ed ecclesiale, dunque, impresse con l’inchiostro indelebile sulla carta a perpetua memoria, anche in un tempo, come quello che ci è dato di vivere, segnato dai social e da mezzi dalla memoria corta, frammentata e liquida. Nelle pagine del nostro settimanale è racchiusa, la storia della Chiesa agrigentina , del suo cammino, in tensione verso il Regno di Dio e alla luce del Vangelo della vita. Sfogliando i numeri del nostro archivio (oltre 2000 edizioni settimanali! Senza contare quelle de “Il Cittadino Cattolico”, “Vita Nova” e “Agrigentina Sentinella”) si può constatare come L’Amico – anno dopo anno, settimana dopo settimana – ha puntualmente registrato le vicende del territorio e della Chiesa diocesana, ha aperto una finestra su quelle della Chiesa universale e del mondo; ha aiutato la comunità ecclesiale a coniugare fede e vita, cultura e impegno, Vangelo e testimonianza. Le nostre pagine sono uno spazio nel quale la Chiesa diocesana si racconta, dice sé stessa, comunica con la sua storia, le sue esperienze, le sue iniziative, le sue attese, le risultanze del suo continuo e doveroso interrogarsi alla luce dell’annuncio della salvezza cristiana.
L’Amico è il “soggiorno della “casa diocesana”, nel quale tutti sono invitati, chi crede e chi non crede, per comunicare, riflettere e costruire la civiltà dell’amore.

L’anniversario è occasione per guardare al cammino percorso ma con lo sguardo al futuro, Senza timore di riconoscere nel settimanale diocesano un avamposto della missione della Chiesa, dal suo versante culturale, di strumento di comunicazione, ovviamente. All’evangelizzazione tutto serve: dal primo approccio con persone che non condividono la nostra fede al rispondere agli interrogativi esistenziali della nostra gente; dall’ individuare ciò che accomuna, a livello di valori, le profonde esigenze di ogni persona umana; dal motivare gli orientamenti e le scelte della Chiesa diocesana al “dare ragione della speranza che ci anima” (cfr. 1 Pt.3,15).

Il nostro impegno si è sempre contraddistinto per essere di parte!
Si, Schierato! Ma dalla parte del Vangelo, per essere meglio dalla parte dell’uomo; per riconoscere i segni dei tempi,  cioè quei segnali, qualche volta sussurri, di una presenza reale di Dio nei dedali della nostra storia. Ecco perché la data del compleanno del settimanale è occasione propizia per prendere coscienza e rilanciare la sua azione, con il contributo anche critico di chiunque ama la verità e si fa carico di una valorizzazione del settimanale cattolico in funzione della nuova evangelizzazione.

Siamo convinti che l’informazione, fatta con lo sguardo penetrante della fede, è forma di evangelizzazione. La visione della vita e del mondo ispirata ai valori cristiani si diffonde anche così. Il nostro settimanale (lo porta già nel titolo!), continuerà ad essere giornale di Popolo, legato ai fatti ed alla vita della gente; a tramandare le tradizioni popolari ed il ricco patrimonio culturale e religioso dei nostri paesi; ad essere voce di chi non ha voce, luogo di incontro tra i singoli cittadini e le istituzioni, le associazioni, i gruppi sociali, le parrocchie ed i movimenti ecclesiali. Continuerà – con la vostra fiducia ed il vostro sostegno  –  a consentire confronto leale e non violento fra opinioni diverse; rileverà e rimarcherà i deficit di partecipazione alla cittadinanza attiva, quanto le oppressioni della mafia e degli interessi di corto respiro.

Nella società contemporanea fra le “periferie”, nelle quali con papa Francesco siamo chiamati a essere “Chiesa in uscita” ci sono anche quelle “culturali”. Ce lo ricorda, anche, il Cammino Sinodale appena iniziato. Attraverso la carta e la rete (con il sito e i profili social) il Giornale si offre a tutti. Fa sperimentare senso di fraternità e di Chiesa in cammino nel mondo, in modo reale e non virtuale. La Chiesa – scrivevamo nel 65 anniversario – sa che si è evangelicamente rilevanti nel territorio quando ci si fa “carta scritta”. Dar senso condiviso alla realtà mediante parole fissate ed impegni pratici è segreto della riforma della Chiesa secondo la Parola di Gesù. La rete relazionale necessaria è questa; i social vanno in aggiunta. 

Per questo, in occasione del nostro compleanno mi rivolgo, ancora una volta, a voi cari lettori, alla mia Chiesa: siete la nostra forza e ricchezza e per il servizio ecclesiale che mi è stato affidato vi chiedo di continuare a sostenere il settimanale diocesano con il rinnovo dell’abbonamento (€35,00 l’anno, appena 0,77 centesimi la settimana, meno di un caffè!) per continuare, come abbiamo fatto in questi anni, a raccontare la Chiesa al mondo e il mondo alla Chiesa, favorendo così un respiro di ecclesiale con più ampi orizzonti come ci chiede di avere Papa Francesco. Con la vostra fiducia e sostegno ci faremo, ancora – con gli strumenti del giornalismo – compagni di strada della nostra Chiesa e dell’intero  percorso sinodale con il rimando, anche per noi, al Concilio Vaticano II e, in modo particolare, alla Costituzione Gaudium et Spes: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.

  • Chiedo pertanto ai laici della mia chiesa, a partire da quelli dei consigli pastorali, agli operatori pastorali, a quelli impegnati in gruppi e movimenti, di entrare direttamente nel dinamismo de L’Amico, di sostenerlo, perché sia sempre più al passo dei tempi di Dio a servizio della nostra Gente; il “nostro settimanale”, condiviso e sostenuto.
  • Ai miei confratelli presbiteri chiedo di valutare il contributo che L’Amico del Popolo offre per la formazione e la partecipazione alla vita e missione della Chiesa agrigentina. Urge, oggi più che mai, una svolta culturale! L’Abbonamento annuale al settimanale  non deve essere visto come mero peso economico, ma come un investimento pastorale, come i tanti altri che, anche a costo di sacrifici, personali e comunitari, promuoviamo in tutti i campi del vivere ecclesiale.

Per me, inoltre, questa è occasione singolare, per esprimere sentimenti di gratitudine, alla Chiesa agrigentina tutta; al suo pastore, mons. Alessandro Damiano ed ai redattori e ai collaboratori per la passione, l’impegno e la competenza che, ogni settimana, mettono per collegare, con aderenza obiettiva, la vita della nostra gente al Vangelo e dare voce alle innumerevoli storie che nascono e crescono nel locale. Grazie a tutti!

Come abbonarsi al Settimanale

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IBAN: IT 86 D030 6916 6001 00000018200 (Banca Intesa San Paolo) *.

  • versamento postale

Numero C/C 250928 – intestato a L’Amico del Popolo via Duomo, 102 92100 – Agrigento**.

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** Per chi si abbona tramite versamento su c/c postale, il giornale sarà inviato all’indirizzo specificato nella sezione “eseguito da”

 

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