Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Prefetto:”centrare gli obiettivi superando le procedure”

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(ph. Carmelo Petrone

Questa mattina, sabato 4 novembre 2023, davanti il Monumento ai Caduti di Piazza Vittorio Veneto in Porto Empedocle, si è celebrata la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate alla presenza del Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, dei cittadini, delle Autorità civili, religiose e militari della Provincia e delle rappresentanze delle Forze Armate e delle Forze di Polizia e di Soccorso. Tanti. I momenti solenni della cerimonia sono stati impreziositi dagli interventi musicali della Banda della Brigata Meccanizzata “Aosta” di Messina dell’Esercito Italiano, la quale, per l’esecuzione dell’Inno di Mameli, è stata accompagnata dal coro composto dagli alunni degli Istituti Comprensivi di Porto Empedocle (“Rosario Livatino” e “Luigi Pirandello”. Nel corso della Cerimonia, dopo l’alza bandiera e l’esecuzione dell’inno nazionale, è stato letto il messaggio del ministro della Difesa, Guido Crosetto (leggi qui) e quello che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  ha inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto (leggi qui): «L’Esercito Italiano, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza – scrive il presidente Mattarella – sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell’Italia a vivere in pace…». Si sofferma sul valore che le nostre Forze Armate forniscono alle «missioni delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Nato, mettendo a disposizione, su mandato del Parlamento e del Governo, la competenza e la dedizione dei militari italiani». E va avanti: «Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il vostro lavoro quotidiano è essenziale per l’avvenire sicuro e pacifico della nostra comunità e della più ampia comunità internazionale. La Repubblica vi è grata».  Il prefetto, Filippo Romano,  nel suo intervento, ha detto che “nessuno prende più seriamente la guerra che le Forze armate, perché i primi a sacrificare la loro vita – come ci insegna il monumento che abbiamo di fronte – sono loro. E lo fanno per la difesa della Patria, cioè di tutti noi”.Per il Prefetto il significato del 4 novembre va ricercato “nella tutela della pace e dei valori costituzionali”. Facendo poi riferimento al messaggio del ministro della difesa ha detto: “Purtroppo noi esseri umani tentiamo a creare ogni tanto un inferno in terra; lo facciamo nei teatri di guerra, ma anche nel nostro paese; lo facciamo con le polemiche, le avversioni”. Si è poi rivolto direttamente agli amministratori e  ai sindaci presenti. “Un inferno in terra – ha proseguito – che noi spesso creiamo con le nostre complicazioni, con la nostra mancanza di capacità di guardare ai problemi e di affrontarli direttamente; di soffermarci sulle procedure e non, come dovremmo, sull’obiettivo”. Richiamando la sua esperienza nella “Terra dei fuochi” ha detto come “i militari, in questo, ci sono d’esempio”. In quel contesto – ha proseguito – “ho imparato dai militari che cosa significhi lavorare insieme, affrontare le avversità e i pericoli guardando all’obiettivo  e non soltanto alle procedure che sono importanti, vanno rispettate, ma vanno sapute intendere per quello che sono e cioè la necessità di una rigorosa trasparenza senza mai dimenticare che l’obiettivo va garantito e, per usare un termine militare, «entrato»”. In conclusione ha ringraziato i presenti esortando tutti a stringersi attorno alla Patria. “È bello – ha concluso – quando la comunità si stringe attorno alla Patria perché essa è ciò che ci unisce superando le difficoltà e e le avversioni fra di noi.”

A Porto Empedocle era presente anche, l’Arcivescovo Alessandro Damiano che ha ricordato come “è bene celebrare e ricordare l’Unità nazionale, ma soprattutto averne cura con azioni mirate e concrete perché il popolo italiano possa sentirsi unito, legato da vincoli di fraternità”. Al termine della Cerimonia sono state conferite le onorificenze  di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica al luogotenente dei carabinieri, Salvatore Savarese e all’assistente capo della polizia, Calogero Tiranno e, dopo la preghiera per la Patria, i presenti si sono recati nella vicina piazza Kennedy dove erano schierati i mezzi delle Forze armate, di Polizia e di soccorso del territorio agrigentino.

Carmelo Petrone

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