Il paliotto e l’urna reliquiaria di San Gerlando nell’abside della Cattedrale (Fotogallery)

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In occasione della Festa di San Gerlando, l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi ed il Museo Diocesano hanno curato la collocazione dell’Urna reliquiaria di San Gerlando e del paliottino in argento, unitamente a due lampade votive nell’abside della Cattedrale, tra i quadroni di San Gerlando e di San Giacomo Maggiore, a cui il vescovo normanno dedica la Cattedrale insieme alla Beata Maria Vergine Assunta in Cielo, e tutti gli altri apostoli.(vedi foto sotto)
L’urna argentea, commissionata nel 1635 dal vescovo Francesco Trahina (1627-1651), realizzata dall’argentiere palermitano Michele Ricca, con la collaborazione di Giancola Viviano (1590-95-1668) e Michele Ferruccio (doc. 1631-1659), su disegno del pittore monrealese Pietro Novelli. Ad arricchire tutto il paliottino del sacello medievale che custodisce le reliquie di San Gerlando, realizzato nel 1790 su commissione del Canonico del Capitolo Raimondo Principato.
L’altare della Cattedrale, come ogni anno, sarà impreziosito dal paliotto di San Gerlando che un tempo completava l’altare maggiore settecentesco; realizzato dall’argentiere palermitano Francesco Nicodemi nel 1742 su commissione del vescovo Lorenzo Gioeni e Cardona (1730-1754).
I due paliotti – ci dice Domenica Brancato, direttore del Museo diocesano,  si distinguono per grandezza e per l’apparato iconografico, ma sono entrambi espressione della grande devozione e sensibilità, che la Chiesa agrigentina con il Capitolo dei canonici, hanno manifestato e mantenuto nei secoli nei confronti del santo protettore.

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