Il Questore consegna l’olio di Capaci. Usato per la Messa Crismale con il «bergamotto» di Locri-Gerace

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Il Questore Ricifari consegna a mons. Damiano l'olio del “Giardino della Memoria” di Capaci

Martedì 4 aprile 2023, l’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano ha ricevuto in episcopio il questore di Agrigento, dott. Emanuele Ricifari che ha consegnato alla diocesi l’olio prodotto con gli ulivi piantati nel cratere di Capaci, dove avvenne la strage di mafia che 31 anni fa vide la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e della sua scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro. Ogni olivo è dedicato a una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. L’olio viene prodotto dall’associazione “Quarto Savona 15” (sigla radio dell’auto di scorta), la onlus fondata da Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice assassinato, che cura insieme ad altre realtà locali l’appezzamento di terra che ha preso il nome di “Giardino della Memoria”.

(Messa Crismale in Cattedrale ph.Carmelo Petrone)

L’olio donato è stato utilizzato nella messa crismale che mons. Damiano ha celebrato ieri, mercoledì 5 aprile, nella Basilica Cattedrale di Agrigento (vedi foto).   Durante l’omelia l’Arcivescovo ha detto: “Anche quest’anno, come già lo scorso anno, l’olio che consacreremo per il crisma contiene parte di quello proveniente dalla molitura delle olive del «Giardino della Memoria» di Capaci, consegnatomi dal Questore di Agrigento dott. Emanuele Ricifari. Quest’anno tale iniziativa – ha proseguito – supera le Chiese di Sicilia ed è presentato a tutta la Chiesa italiana; il cardinale Zuppi ha condiviso e accolto l’iniziativa in quanto «l’impegno e il contrasto al crimine organizzato e alle organizzazioni criminali riflette una dimensione di impegno civile che ogni testimone del Vangelo dovrebbe vivere».

Mons. Damiano ha inoltre ricordato che tra le essenze che profumano il crisma c’è anche il «bergamotto» proveniente dalla Diocesi di Locri-Gerace… frutto di una piantagione confiscata alla ‘Ndrangheta. Un modo – ha proseguito – per marcare l’impegno dei battezzati a «portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi …». Il sacro Crisma esprime questa altissima missione a cui tutti i battezzati siamo chiamati e abilitati. Quanti siamo stati unti con questo olio – e ovviamente tutti quelli che lo saranno in quest’anno – non possiamo perderla di vista, ma dobbiamo sforzarci di assomigliare sempre di più a Colui che l’ha vissuta in pienezza, soprattutto con la sua morte e la sua risurrezione”. (guarda il video)