Venerdì 28 giugno – solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e Giornata di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, istituita per come tempo di preghiera e di comunione tra i preti e, ancor più, per riscoprire e ravvivare il dono del sacerdozio – nella Basilica Cattedrale di Agrigento, l’Arcivescovo Francesco Montenegro, ha conferito il ministero del Lettorato e dell’Accolitato agli studenti del IV e V anno del Seminario. Hanno ricevuto ministero del Lettorato: Ignazio Bonsignore, della Comunità parrocchiale di Agrigento; Giuseppe Dispoto, della Comunità parrocchiale di Cammarata; Antonio G. Gucciardo, della Comunità parrocchiale di Siculiana; Gioacchino A. La Rocca, della Comunità parrocchiale di Campobello di Licata; Giuseppe Licata, della Comunità parrocchiale di Aragona e Calogero A. Sallì, della Comunità parrocchiale di Porto Empedocle.
Nella stessa celebrazione hanno ricevuto il ministero dell’Accolitato i seminaristi
: Carmelo D. Burgio, della Comunità parrocchiale di Porto Empedocle; Alessio Caruana, della Comunità parrocchiale di Agrigento; Dario Fasone, della Comunità parrocchiale di Agrigento, Matteo Mantisi, della Comunità parrocchiale di Realmonte e Calogero Putrone, della Comunità parrocchiale di Realmonte.
Alla celebrazione hanno preso parte le famiglie dei seminaristi, oltre che i Parroci, molti presbiteri amici e tanti fedeli, che hanno gremito la Cattedrale, provenienti dalle comunità di origine dei seminaristi.
Nell’omelia il l’Arcivescovo ha detto: “La chiesa con la festa odierna ci rassicura che l’amore è possibile, basta permettere all’Amore che fuoriesce dal cuore trafitto di Cristo di riversarsi nel nostro cuore … Il costato aperto è la porta che fa entrare nel mistero stesso del Verbo incarnato; senza quella porta, non ci è concesso di penetrare in Dio. Diceva un maestro di spirito: “Desidero avvicinarmi a questa santa e sacra ferita del suo costato, a questa porta dell’arca … per entrare con tutto me stesso fin nel cuore stesso di Gesù, nel Santo dei Santi, nell’arca dell’Alleanza… In questo giorno in cui la chiesa parla di amore – ha proseguito il card. Montenegro – è significativo che voi,Ignazio, Giuseppe, Antonio, Gioacchino, Giuseppe e Calogero,siete chiamati al lettorato, a offrire cioè un amorevole servizio alla comunità ecclesiale, proclamando, ma col cuore, la Parola di Dio, cercando prima di scoprirne la ricchezza e il significato nascosto nelle pieghe delle parole umane. Per farlo dovete vivere una radicale e profonda amicizia col Signore, e attraversare la porta del suo cuore per tuffarvi nel suo amore. Non commettete mai l’errore – ha esortato i seminaristi – di pensare di conoscere Dio a memoria, non basta una vita per imparare il cuore di Dio. Tra poco vi dirò: “Ricevi il libro della Sacra Scrittura e trasmetti fedelmente la parola di Dio, perché prenda forza e vigore nel cuore degli uomini”. Siate testimoni, insegnanti, educatori; preparati e idonei a formare e guidare soprattutto i catechisti. Ve lo ripeto: nel compiere il vostro ufficio, docili allo Spirito Santo, siate voi i primi uditori di quella parola che dopo aver meditato e assimilato dovrete annunziare agli altri. Non sentitevene padroni… Sentitevi sempre a servizio di un Dio che vuole farsi ascoltare e per riuscirci usa la vostra voce.
E rivolgendosi a Carmelo, Alessio, Dario, Matteo e Calogero, istituiti accoliti, cioè idonei a scoprire e far scoprire l’intimo legame che esiste tra l’Eucaristia e la carità, ha detto: “Aiuterete i vostri fratelli a scoprire il gusto della partecipazione alla liturgia se voi per primi vivete il ‘mistero’ che servite. Per questo privilegiate la meditazione della parola di Dio e dei testi liturgici; fate ogni giorno una ricca esperienza della preghiera liturgica e poi trasformate tale preghiera assieme ai gesti che compirete all’altare in testimonianza di carità. Necessariamente quanto compirete in chiesa dovrà prolungarsi dopo la celebrazione per diventare sollecitudine verso i lontani, i poveri, i malati, e quanti sono in difficoltà o nel bisogno. Fatelo voi per primi, e poi aiutate gli altri (ministranti, cantori, lettori, fedeli) a scoprire la bellezza e la preziosità di ciò che riguarda Dio. Scegliete – ha detto – come regola del vostro servizio, anzi della vostra vita, quella di amare di amore sincero la gente, soprattutto i poveri e gli infermi. Preoccupatevi di attuare gioiosamente il comandamento nuovo che Gesù diede agli Apostoli: “amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi”. La vostra vita, insomma, sia fatta di Parola di Dio e di Eucaristia”.
E rivolgendosi a tutti ha concluso dicendo: “Se ci lasciamo avvolgere da questa storia d’amore comprenderemo il senso del Cuore di Cristo. È Gesù che si rendevisibile, in ciò che ha di più intimo, in ciò che ne costituisce l’identità: appunto nel suo cuore!” Non è mancato al termine della messa il saluto e il ringraziamento ai familiari dei seminaristi e la gratitudine alle comunità in cui ha avuto origine la loro vocazione e nelle quali, per vari motivi, hanno operato. “ Grazie a tutti – ha detto il l’Arcivescovo – Sentiamo tutti la nostalgia della Parola e del servizio. Maria, la donna del sì e del grembiule, ci aiuti nel cammino quotidiano e nella scoperta del figlio suo”.
Nel video di Carmelo Petrone, una sintesi per immagini della celebrazione