Nell’ambito della VII edizione della settimana nazionale dislessia, che quest’anno ha come tema, “Leggere libera tutti, diritti verso l’apprendimento”, si è tenuto sabato il 7 Ottobre, al teatro Pirandello di Agrigento – promosso dalla sezione provinciale dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), presieduta da Maria Bugea – il convegno regionale, dal titolo “Scuola ,Università, Lavoro e quotidianità il percorsone i diritti delle persone con DSA”.
I relatori, da prospettive diverse, hanno evidenziato quali sono oggi gli ostacoli che, le persone con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) incontrano nelle diverse fasi della loro vita, come possono essere superati e quali sono i diritti a tutela di queste persone. Al momento di hanno dato il loro contributo di riflessione alcuni dei maggiori esperti nel campo della dislessia: il Prof. Giacomo Stella sociologo, psicologo e docente universitario, che si è soffermato sulle traiettorie evolutive in adolescenza e in età adulta, mentre il dott. Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, ha trattato degli indicatori di rischio e primi problemi. Antonella Trentin, giornalista e membro comitato DSA e lavoro AID, ha parlato di scuola, università e lavoro; la coordinatrice Regionale Leonarda Sabina Bono, infine ha evidenziato il ruolo della famiglia e dell’associazione nel processo di inclusione sociale delle persone con DSA.
“Il convegno si è proposto – dice la presieduta da Maria Bugea – di porre all’attenzione dell’opinione pubblica – l’importanza di norme per il riconoscimento dei disturbi specifici dell’apprendimento e dell’introduzione di strumenti inclusivi. Un percorso iniziato con la legge 170/2010, ma la sfida è ancora aperta. Secondo le stime in Italia i disturbi specifici dell’apprendimento ( dislessia, disgrafia, discalculia, disgrafia) riguardano circa 3 milioni di persone. La legge 170, per l’AID “rappresenta certamente un traguardo fondamentale, insieme alla legge 25 del 2022, con la quale i diritti degli studenti DSA sono stati estesi anche al mondo del lavoro. L’obbiettivo di AID – conclude – è che questi diritti siano pienamente riconosciuti, e che trovino applicazione anche negli ambiti in cui non sono ancora certi ad esempio università e concorsi. L’AID – prosegue – con 14.000 soci e 85 sezioni attive su tutto il territorio nazionale, lavora per approfondire la conoscenza dei DSA ; promuovere la ricerca e accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie inclusive a scuola e nel mondo del lavoro ; affrontare e risolvere le problematiche sociali legate alle persone DSA”.