Telecamera sulla porta di casa

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Sono intimorito dalle notizie riguardanti l’aumento di furti nelle abitazioni, e vorrei salvaguardarmi installando una telecamera che riprenda la porta della mia abitazione. Occorre chiedere l’autorizzazione al condominio? L’iniziativa va comunicata alla polizia? Ci sono regole da rispettare? (T.B., Agrigento).

Cominciamo col dire che l’installazione di una telecamera a circuito chiuso da parte del singolo condomino non richiede l’autorizzazione dell’assemblea condominiale. Diverso è il caso, se ad installare l’apparecchiatura è il condominio nelle parti comuni: in tale ipotesi, è necessaria l’approvazione dell’assemblea, con la maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno la metà del valore dell’edificio. Se le immagini non vengono comunicate a terzi né diffuse, non sono necessarie autorizzazioni di soprta, né è necessario apporre un cartello per avvisare della presenta della telecamera. Quest’ultima deve avere, comunque, esclusivamente finalità di sicurezza: lo scopo deve essere quindi quello di prevenire effrazioni, e non di controllare, ad esempio, chi passa sul pianerottolo. Inoltre, il sistema deve essere proporzionato allo scopo: non ha senso che il raggio della telecamera arrivi alla proprietà altrui o alle parti comuni dell’edificio: per prevenire furti è sufficiente puntare l’obiettivo sulla parte antistante la porta di casa, e non arrivare a quella del vicino. Ricordiamo infatti che l’art. 615 bis del codice penale prevede e punisce il reato di interferenze illecite nella vita privata, e così recita: ” Chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614 [abitazioni altrui o altri luoghi di privata dimora, N.d.R.], è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni”. Meglio, quindi, essere cauti per evitare, magari, una querela.

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