XXVII Congresso Eucaristico: “Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”

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I delegati dell'Arcidiocesi di Agrigento al Congresso Eucaristico

“Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”. È stato il tema del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale, che si è tenuto, dal 22 al 25 settembre 2022 a Matera. Il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana lo ha definito «parte integrante del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, in quanto manifestazione di una Chiesa che trae dall’Eucaristia il proprio paradigma sinodale». Se Chiesa e Sinodo sono sinonimi, come affermava Giovanni Crisostomo, entrambi hanno nell’Eucaristia la fonte della comunione, il principio della missione e il sostegno per il cammino. La prassi celebrativa e la riflessione teologica ci insegnano che anche Chiesa ed Eucaristia non si possono pensare se non for-temente unite attraverso la partecipazione alla mensa di Cristo, quando secondo le parole di sant’Agostino, «fatti membra del suo corpo, siamo trasformati in colui che abbiamo ricevuto».  Lì, Eucaristia e Chiesa appaiono così strettamente congiunte da essere l’unico Corpo di Cristo. Il Signore «ci raduni intorno alla mensa, ci doni di tornare al gusto del pane: frutto della terra, segno del suo amore, che diffonde il profumo del lavoro dell’uomo. Dal fuoco dello Spirito è reso nutrimento che di molti fa uno, Vita nuova per il mondo». Con queste parole, che risuoneranno nel canto dell’inno del Congresso Eucaristico, rinnoviamo il nostro desiderio di camminare insieme, come figli e fratelli.

I delegati diocesani

La Chiesa agrigentina è stata presente a Matera con una delegazione guidata dall’Arcivescovo, mons. Alessandro Damiano. Erano presenti: don Rino Lauricella Ninotta; Dino Montana Lampo; Enrico Gibilaro,  i coniugi Bracco Filippo e Pera Pia; Antonella Paraspolo.

i nostri delegati davanti l’altare della celebrazione eucaristica ((dal web)

I nostri delegati hanno affidato ad Enrico Gibilaro il compito di redigere una sintesi dei giorni a Matera che riportiamo diseguito:

“Cristo posa il capo nel cuore di ogni uomo, la prima sinodalità è camminare con Gesù.”

Sono state le prime parole, pronunciate da Mons. Matteo Zuppi, che ci hanno accolto nella città di Matera. “Ritornare al gusto del pane” è stato il tema del Congresso eucaristico, sì perché – scrive Enrico – deve esserci un ritorno, dato che abbiamo perso il sapore dello stare insieme, del condividere quanto abbiamo e quanto possiamo dare. Il pane di Matera, detto anche pane trinitario, ha una particolare preparazione, esso viene tagliato tre volte, e nel frattempo viene ripetuta la formula: “Padre, Figlio e Spirito Santo”; poi viene girato due volte, quasi a simboleggiare la natura divina e umana di Cristo ed infine lasciato a lievitare verso l’alto, quindi una tensione continua verso il cielo.

Sono stati quattro giorni – prosegue – ricchi e intensi, a tratti stancanti, ma sempre edificanti.

Due frasi dette in due giorni diversi ci hanno colpito, la prima: “Non manca il cibo nelle nostre comunità, manca la tavola”, pronunciata da Mons. Busca durante un suo intervento in cattedrale. Ed è vero, se da un lato nelle nostre chiese, nelle nostre case non manca il cibo, spesso manca la tavola, manca la bellezza dello stare insieme, del poter dire ti amo senza paura, del poter dire questo è mio fratello senza paura, manca allora l’essere comunità.”

La seconda: “L’eucarestia è la profezia di un mondo nuovo”, quest’ultima invece detta da Papa Francesco durante la santa Messa. In questo concetto il Santo Padre, mette in luce una verità che non può essere contradetta: nel pane consacrato si cela Dio, che morto e risorto per noi apre le porte ad un mondo nuovo, dove non esclude la sofferenza o le difficoltà, ma ci assicura la sua presenza costante. Dio ripudia la cultura del “si è fatto sempre così”, o del “l’ho fatto sempre io”, tutto ciò va contro la logica del pane, della comunità, della vita che sgorga dall’eucaristica. Non c’è una chiesa più importante di un’altra, c’è una comunione che deve essere valorizzata, c’è un amore divino che deve essere calato nel reale. Ritorniamo allora, al gusto del pane, per potere così assaporare la comunione fraterna tra le comunità”.

I delegati davanti il Palco nello stadio di Matera (dal web)
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