Agrigento è stata proclamata Capitale italiana della Cultura 2025, con il progetto “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”. (vedi)
Penso che, anche delle foto inedite – come quelle realizzate in piazza Sinatra, durante la processione mattutina del Venerdì Santo (7 aprile 2023) ai simulacri del Cristo appassionato e dell’Addolorata, che hanno dovuto cambiare, improvvisamente, il secolare itinerario a causa di un centro storico anch’esso “appassionato”, che si sfarina come la roccia tufacea dei templi e delle nostre chiese e segna, come una clessidra, l’inesorabile scorrere del tempo – possano rendere ragione della scelta operata e ci offrono la possibilità di assumere e ricordare a noi stessi e all’Italia una prospettiva diversa nell’approccio alla nostra città e al suo territorio: non c’è Valle senza Colle e il Colle è tale perché ha una Valle alla cui sommità si staglia, così come, nelle relazioni, il sé sta all’altro e l’altro sta al sé nella misura in cui ognuno è capace di mantenere e rinnovare costantemente, nella reciprocità, la propria identità e cultura.
Carmelo Petrone



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