Pubblichiamo la lettera/appello della dott.ssa Mariella Guidotti, responsabile del Servizio Migrantes, dell’Arcidiocesi di Agrigento, indirizzata ad amministrazioni locali, parrocchie, enti, associazioni religiose e civili e a tutte le persone sensibili perché si facciano interpreti e collaboratori, mediante l’informazione e la sensibilizzazione, per estendere a tutti il diritto/dovere di proteggere la salute propria e degli altri.
La sovrapposizione mediatica della vicenda pandemica e vaccinale- scrive Guidotti- ha finito per relegare nell’ombra una fascia di popolazione socialmente fragile, soggetta a maggiori rischi di contagio, come studi recenti hanno dimostrato. Persone senza fissa dimora, itineranti, stranieri temporaneamente presenti, europei non iscritti al sistema sanitario nazionale, ospiti delle comunità di accoglienza: sono le categorie escluse dall’accesso al sistema di prenotazione, perché non in possesso di tessera sanitaria, codice fiscale adeguato o per altre difficoltà connesse ai documenti.
Sono i “dimenticati” dell’immunità di gregge. Fortunatamente trovano voci in loro favore da parte di persone, enti, associazioni del terso settore. E’ caso della SIMM (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) che da tempo sollecita governo e pubbliche istituzioni a correggere l’anomalia. Poiché di questo si tratta. Secondo la legislazione italiana, tra le più avanzate in Europa e nel mondo, la tutela della salute è considerata un diritto legato alla persona e non alla cittadinanza, è considerato diritto umano e non solo civile.
Nel caso dei vaccini, questo diritto non ha trovato applicazione.
Ad Agrigento il Servizio Migrantes diocesano, in collaborazione con la Pastorale della Salute, si è attivato per ottenere l’ autorizzazione alla vaccinazione per tutti. Se infatti è possibile talvolta raggiungere lo scopo grazie ad operatori sensibili, diverso è il riconoscimento istituzionale che garantisce lo stesso diritto anche ai più svantaggiati. Allo scopo, abbiamo interpellato l’on. Margherita La Rocca Ruvolo, Presidente della Commissione Salute, servizi sociali e sanitari, la quale ha condiviso la preoccupazione rivolta a questa fascia di persone ed è intervenuta presso l’Assessorato regionale della Salute ottenendo il provvedimento richiesto che dispone la somministrazione del vaccino per le categorie sopra ricordate.
In accordo con l’ASP di Agrigento e con l’aiuto dei volontari del Progetto Sòlima (sportello socio-legale per immigrati), si sta cercando ora di raggiungere le persone interessate per organizzare opportune sedute vaccinali.
Si fa appello, pertanto, ad amministrazioni locali, parrocchie, enti, associazioni religiose e civili e a tutte le persone sensibili perché si facciano interpreti e collaboratori in questa azione mediante l’informazione e la sensibilizzazione, per estendere a tutti il diritto/dovere di proteggere la salute propria e degli altri.
- Contatto: Progetto Sòlima, cell. 379 123 5317.