Lo scorso 29 dicembre 2021 suor Giacinta Vita ha festeggiato 104 anni. Nata a Favara, classe 1917, Suora da quasi 80 anni nell’Istituto delle Suore Assuntine di mons. Abella in Santo Stefano Quisquina, il cui carisma particolare si esprime nel servizio alla parrocchia delle varie comunità in cui, tuttora, operano, in diversi comuni. È la religiosa più anziana originaria dell’Arcidiocesi di Agrigento. Oggi vive nella Casa generalizia di Castelvetrano, insieme all’inseparabile Suor Lucia Militello, che di anni ne ha 93. Una vita spesa a servizio di Dio e dei fratelli, soprattutto nell’educazione dei piccoli, tra Santo Stefano Quisquina, Favara, San Biagio Platani e Sant’Angelo Muxaro. “Mani operose, cuore aperto a Dio e ai fratelli, tanta preghiera e tanta lettura. Sono le caratteristiche che ho colto di Lei – ci dice don Giovanni Mangiapane, arciprete di Sant’Angelo Muxaro.
Quando sono stato nominato parroco nel 2017, la incontravo sempre, con il Breviario, il Rosario in mano e con una rivista da leggere e senza occhiali. Tutt’ora alla veneranda età di 104 prega col Breviario e legge tante Riviste, sempre senza occhiali. Il giorno del compleanno la raggiungo al telefono: si ricorda perfettamente del sottoscritto e della Comunità di Sant’Angelo. Mi chiede di pregare per lei e di salutare con particolare affetto gli amici dell’Istituto delle Suore a Sant’Angelo, dove ha operato per tanti anni. In paese la ricordano per il carattere solare, lo stile di vita sobrio, il suo cibo non ricercato, ma semplice e misurato per vivere e servire. Donna di fede, di carità, di povertà, di umiltà sull’esempio del fondatore mons. Luigi Abella. Per tutti aveva un gesto di attenzione, una parola di conforto. Mi confida un un cruccio che si fa preghiera quotidiana: “le ragazze di oggi sono poco interessate a Dio, alla fede”. Quando riceve una visita da Sant’Angelo – mi dice – è il massimo che possa desiderare. Dalle colonne del settimanale diocesano desidero augurare a Suor Giacinta – conclude don Giovanni – tanta vita serena e ancora in servizio, unitamente al grazie alla famiglia e alle Suore Assuntine, per le attenzioni e le cure alla sua persona, cui ha risposto egregiamente con l’anima e il corpo”.

