Il Console di Dio. Politica e chiesa nelle lettere di mons.Peruzzo

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mons. Peruzzo

“Il console di Dio – Politica e Chiesa nella lettere di mons. G.B. Peruzzo” è il testo dello Sudio teologico “San Gregorio agrigentino” per la edizioni Grafiser curato da Vincenzo Lombino in cui vengono raccolti gli atti del convegno realizzato a chiusura dell’anno commemorativo di mons. Peruzzo.

Peruzzo copertina libro“Questo piccolo libro su mons. Giovanni Battista Peruzzo – spiega Vincenzo Lombino nell’introduzione al testo –nasce nel contesto delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della sua morte, avvenuta il 20 luglio 1963. In particolare, nel 2014, a chiusura dell’anno commemorativo organizzammo una Tavola rotonda su mons. Peruzzo intitolata “Il console di Dio” in cui intervennero lo storico Francesco Maria Stabile (vedi video in basso) e la catecheta Carmela Intorre. Il prof. Stabile ci presentò, ed oggi è riportato nel testo, il rapporto tra l’arcivescovo di Agrigento e il card. Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987 e figura preminente dell’episcopato italiano per quasi quarant’anni del secolo scorso. Dice Stabile «avevo scritto nel mio volume “I consoli di Dio” sulla consapevolezza dei vescovi siciliani che come nuovi consoli di Dio si sentivano investiti del compito della ricostruzione della cristianità da realizzare in un regime di democrazia attraverso il partito cattolico. I vescovi si presentavano non solo come annunciatori del Vangelo, ma anche come difensori della civiltà cristiana insidiata dai nuovi barbari comunisti e laicisti, ritenevano anzi che solo una società fondata sui valori della cristianità poteva garantire la vera libertà e la legittima libertà della chiesa, e che solo la Chiesa ne poteva essere garantita. Questo sogno e questo impegno si rivelarono senza futuro e furono travolti dai processi di secolarizzazione della società laica, dall’avanzare della società consumistica e soprattutto dalle nuove prospettive ecclesiali del Concilio Vaticano II». Ma il saggio del prof. Stabile – prosegue Lombino – attraverso lo scambio epistolare dei due vescovi diventa motivo per descrivere anche il quadro storico-politico della provincia agrigentina del dopoguerra e fino alla soglia degli anni sessanta. Carmela Intorre, catecheta ed insegnate di religione ricostruisce analiticamente il progetto catechistico di Peruzzo e lo segue nel suo sviluppo diacronico attraverso le Lettere Pastorali del vescovo.”
Il testo contiene anche un accenno al saggio su mons. Domenico De Gregorio come biografo di Peruzzo. De Gregorio conosceva bene Peruzzo e lo aveva affiancato in alcune iniziative pastorali; per il presule nutriva una venerazione ammirata che, evidentemente, traspare dalle pagine del libro dedicatogli; con la biografia De Gregorio ha eretto un vero monumento storico a Peruzzo e il silenzio  su alcuni aspetti problematici delle attività pastorali del presule non sminuisce affatto l’esemplarità di un uomo che ha messo a frutto dell’amore di Cristo il carisma del pastore autorevole, del padre amabile, del difensore dei deboli. Disse di lui mons. Fasola, prima ausiliare ad Agrigento e poi arcivescovo di Messina:«Ebbe sempre l’assillo del bene della diocesi: pastorale, morale, politico e materiale».