Nella logica di Papa Francesco

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Il primo viaggio di Papa Francesco, dopo la sua elezione a Vescovo di Roma a sorpresa e con meraviglia di parecchi, fu compiuto a Lampedusa, una piccolissima isola al centro del Mediterraneo, dove approdavano una quantità smisurata di emigrati. Tanti di essi non arrivavano in porto e morivano in mare, nell’indifferenza di tutti. Papa Francesco sentì il bisogno di andare a piangere per quei disgraziati che nessuno voleva. La visita a Lampedusa di papa Francesco l’elezione di Montenegro, vescovo di Agrigento a Cardinale è stato l’inizio una svolta e di una nuova impostazione. Il cardinalato non è legato ad una sede importante e illustre, ma ad un servizio particolare, ad una visione simbolica della chiesa dove la periferia diventa il centro, gli ultimi e gli emarginati sonno più attenzionati, perché la loro storia e la loro condizione sono, possono e devono diventare significative per tutta la chiesa.

 Nel concistoro del 7 dicembre 2024 sono stati eletti 21 nuovi cardinali da tutte le parti del mondo. Consegnando loro la berretta cardinalizia e l’anello Papa Francesco ha raccomandato: “non fatevi tentare dal fascino e dalla cupidigia del potere umano, ma abbiate sempre attenzione ai poveri e agli ultimi”.

Ad ascoltare queste parole, tra i 21 eletti c’era anche il nostro don Baldo Reina. Ma quali meriti ha don Baldo Reina per essere nominato cardinale? Sebbene io abbia contribuito alla sua formazione come professore di teologia dogmatica, gli sia stato collega, fedele e attento uditore delle sue omelie e lezioni, gli sia amico ed estimatore, non penso siano stati i suoi meriti – e ne vanterebbe tanti – a farlo eleggere cardinale. Il cardinalato non è stato un premio alla sua bravura, né il culmine di una carriera rapida e travolgente. In poco tempo è stato prima nominato e consacrato Vescovo, ausiliare di Roma, Vicegerente, poi Vicario del Papa per la Diocesi di Roma e subito dopo Cardinale del Sacro Collegio, a soli 54 anni. Uno dei più giovani cardinali del Collegio. Certamente don Baldo Reina ha dei meriti indiscutibili, ma la sua nomina esprime la logica usata da Papa Francesco nell’elezione dei cardinali e la sua visione di Chiesa. La chiesa è una ed è cattolica. Tutte le periferie del mondo sono al centro della chiesa. A Rappresentare il Papa nella prima diocesi della chiesa cattolica può essere nominato anche un Vescovo proveniente dalla diocesi più marginale d’Italia. Anche Agrigento ha qualcosa da dire e da dare a Roma e al mondo.  La chiesa di Agrigento può e deve essere orgogliosa. In questa visione, caratteristica del pontificato di Papa Francesco, don Baldo Reina è stato scelto come suo Vicario per la diocesi di Roma ed è stato creato cardinale di santa Romana Chiesa. Ma a mio giudizio il ruolo più importante in questa e nelle altre nomine l’ha avuto Lo Spirito che chiama e sceglie liberamente chi vuole, senza distinzioni o meriti particolari e, se trova disponibilità alla sua azione, riesce a fare cose meravigliose, a trasformare le persone e il mondo. Sono persuaso che la  presenza di don Baldo nel collegio cardinalizio sarà un arricchimento per l’intero Collegio e per la chiesa tutta.

Come è avvenuto per la Madonna, salutata come piena di grazia e chiamata ad essere la Madre del Figlio di Dio, come la disponibilità di Maria ha permesso che il Figlio di Dio si incarnasse e assumesse la condizione umana, così avviene in chi si rende disponibile alla grazia di Dio e all’azione dello Spirito, rende presente Cristo e diventa suo autentico testimone.  Cosciente della sua umana fragilità e del carico di responsabilità che la nuova condizione richiede don Baldo, concludendo la sua prima omelia da cardinale ha chiesto sostegno e preghiere ai fedeli e agli amici che, numerosi, lo hanno circondato e hanno fatto festa con lui. Noi siamo tra questi e faremo la nostra parte. Auguri.

Nicolò Madonia