A 52 anni dalla sua nascita al cielo, Monsignor Antonino Catarella continua a testimoniare la sua presenza viva nel ricordo di chi lo ha conosciuto, come Mons. Zagarella suo braccio destro, e di chi è come se lo avesse conosciuto perché ne ha percepito la carismatica personalità grazie alla memoria storica degli avi e di chi gli è vissuto accanto. La comunità ecclesiale di Piazza Armerina, dove è stato Vescovo per circa un trentennio, lo ha voluto ricordare con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo Rosario Gisana, nella Cattedrale. A concelebrare il neo-parroco della Cattedrale don Alessio Aira che proprio il 9 dicembre ha ricevuto l’immissione canonica a questo ruolo e il francescano Padre Teofilo. Presente anche il Marco Incalcaterra, delegato della delegazione Piazza Armerina del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nell’intervento omiletico mons. Gisana che ha ricordato il il vescovo Catarella come un pastore di vera fede, autorevole nell’aspetto e nei modi ma dolce nel fare il bene e aiutare chi aveva bisogno, sempre consapevole della sua missione di bene al servizio di tutti. Per l’occasione la pronipote Irene Catarella ha messo a disposizione del Vescovo Gisana il calice e la patena che erano stati donati allo zio quando gli era stata conferita la cittadinanza onoraria.Mons. Catarella è stato attivissimo nel suo servizio anche da Vicario generale della Diocesi di Agrigento, parroco della Cattedrale, Cappellano militare curando le infermità dell’anima ma anche del corpo perché si intendeva di medicina. Don Alessio Aira ne ha ricordato il magistero sottolineando come le giovani generazioni possano sentirsi sempre più innamorati di Cristo grazie alla vita di uomini di fede indiscussa come Mons. Catarella.
Profilo biografico: Nasce a Cammarata il 15 agosto 1889. L’11 luglio 1913 viene ordinato sacerdote. È vicario generale della diocesi di Agrigento. Il 10 gennaio 1942 papa Pio XII lo nomina vescovo di Piazza Armerina. Viene consacrato vescovo l’8 marzo 1942 da Giovanni Battista Peruzzo, vescovo di Agrigento, coconsacranti Giovanni Jacono, vescovo di Caltanissetta e Angelo Ficarra, vescovo di Patti. Durante il suo episcopato crea nuove parrocchie in tutta la diocesi, riattiva le antiche associazioni religiose laiche chiuse dal Fascismo, fa sorgere il consultorio diocesano. Nel 1970 chiede di essere esonerato dal governo della diocesi.

Muore 9 dicembre 1972 (83 anni) a Cammarata. È sepolto nella Cattedrale di Piazza Armerina della quale fu ottavo vescovo dal 1942 al 1970, succedendo a mons. Mario Sturzo, fratello di Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano nel 1919 e della Democrazia Cristiana nel 1946. Egli si rivelò – si legge sul sito diocesano di Piazza Armerina – pastore aristocratico e organizzatore della curia e del seminario. Creò nuove parrocchie in tutta la diocesi, riattivò le antiche associazioni cattoliche, alcune chiuse dal fascismo, e si adoperò all’aggiornamento delle confraternite, delle quali alcune furono soppresse. Il Concilio Vaticano II, cui egli partecipò, produsse un serio rinnovamento con inevitabili strappi e contrapposizioni che segnarono gli ultimi anni del suo episcopato. Si dimise infatti, per raggiunti limiti di età”.