La Visita Pastorale alla comunità di Siculiana

186

Il 16 maggio 2024, l’arcivescovo Alessandro Damiano si è recato in visita pastorale nella comunità di Siculiana. La giornata è iniziata all’insegna della preghiera davanti al SS. Sacramento nella cappella dell’Adorazione perpetua, dove con gli adoratori, mons. Damiano, ha celebrato l’ora terza e ha indicato un itinerario per la crescita personale e comunitaria che parte dalla preghiera e ha definito la cappella “oasi di pace” e luogo privilegiato per una vera crescita sia personale che comunitaria. Subito dopo ha incontrato i bambini e i ragazzi delle scuole. In un clima gioioso e festante non si è sottratto alle domande dei più piccoli. Il Vescovo ha sottolineato il valore e la bellezza della “speranza” che deve animare la vita d’ognuno e la via della pace a tutti i livelli. Da una scuola all’altra… significativa la tappa al CPIA che vede la presenza di numerosi migranti che hanno accolto il vescovo con gioia e con il grande desiderio di ricevere una parola di pace e di amore. Grande è stata l’emozione da parte di tutti. Subito dopo è stata la volta del centro di accoglienza “Villa Sikania” dove ha incontrato tutti i responsabili e alcune famiglie che vi risiedono. Il Vescovo non ha mancato, anche qui, di evidenziare il valore dell’accoglienza e della fratellanza universale.  A seguire mons. Damiano ha incontrato le autorità civili e militari in un clima sereno e familiare, qui la parola d’ordine è stata “passione per l’uomo”. Nel pomeriggio ha incontrato gli ospiti della casa di riposo insieme a tutto il personale e ai dirigenti e subito dopo tutti gli operatori pastorali che sono stati esortati a diventare tessitori di speranza e portatori di pace. Alle 18.30 la Celebrazione Eucaristica e subito dopo un momento di condivisione fraterna con i membri del consiglio pastorale e con il consiglio degli affari economici. In ultimo, a conclusione della giornata, ha incontrato gli organismi di partecipazione a tutti ha chiesto essere, negli ambienti di vita, “tessitori di speranza e testimoni del Risorto.  (Federico Tararà)