Domenica luglio 2018 ricorre il V anniversario dal pellegrinaggio di Papa Francesco a Lampedusa. Un pellegrinaggio nella maggiore delle Pelagie – come dirà lo stesso papa ricordando quella visita – per “compiere un gesto di vicinanza ai migrati in cerca di una vita migliore e risvegliare l’attenzione nei confronti dei loro drammi ma anche per a esprimere gratitudine agli abitanti di Lampedusa e di Linosa impegnati in un’encomiabile opera di solidarietà, sostenuti da associazioni, volontari e forze di sicurezza”.
Da quella storica visita, la prima del suo pontificato, tante vicende tristi, legate all’immigrazione, hanno continuato e continuano a riempire le pagine di cronaca dei media. Gli sbarchi sono all’ordine del giorno e purtroppo anche i morti che accompagnano i vivi che arrivano sulle nostre coste.
A Lampedusa, dopo la tragedia del 3 ottobre davanti le bare schierate nell’hangar dell’aeroporto, le massime autorità europee e nazionali hanno gridato “mai più!”. Purtroppo così non è stato. Ancora assistiamo all’arrivo di gente che affronta viaggi estenuanti per fuggire da drammi, povertà, guerre, conflitti, spesso legati a politiche internazionali, ancora registriamo vittime in un mare Mediterraneo diventato un cimitero liquido, ancora la speranza di tanti migranti viene spenta da un un rifiuto disumano.
In questo scenario Lampedusa si prepara, l’8 luglio, a rivivere la visita di Papa Francesco che Venerdì 6 luglio, alle ore 11.00, in ricordo di quel viaggio celebrerà nella Basilica di S.Pietro una Messa per i Migranti defunti, per i sopravvissuti e per coloro che li assistono.
Abbiamo sentito il parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra, (vedi video) che ci ha detto come l’Isola ricorderà la visita di Papa Francesco.
Il racconto della visita per immagini