Ha voluto guardare personalmente l’evolversi del cantiere aperto in Cattedrale, l’arcivescovo Francesco. Giovedì 26 aprile l’arcivescovo ha visionato lo stato di avanzamento dei lavori che sono propedeutici al lavoro sulla collina e alla riapertura funzionale della Cattedrale. Indossato l’elmetto di sicurezza, accompagnato, dal parroco nonché direttore dell’ufficio BB.CC.EE, don Giuseppe Pontillo, dal capo cantiere, Vincenzo Fallea e dai tecnici Calogero Vetro e Calogero Giglia, l’arcivescovo ha visionato i lavori all’interno della fabbrica e quelli del lato nord dove è stato montato il ponteggio che servirà per posizionare le catene che dovranno servire per dare stabilità alla fabbrica del Duomo. I lavori, procedono secondo quanto programmato, le tracce dove alloggiare le catene, sono quasi ultimate e a breve si procederà con la posa delle medesime mentre si sta lavorando sulla scala dove si stanno provvedendo delle travi con dentro dei cavi che saranno pre-tesi e che verranno ammorsati in corrispondenza dei muri d’ambito. A ridosso di queste travi verranno collocati i gradini. La presenza dei cavi farà in modo che i muri d’ambito restino nella loro posizione attuale evitando il manifestarsi di fratture trasversali.
Sul versante del colle, invece, si registra la scadenza, lo scorso 12 aprile,del termine per presentare le offerte per partecipare al bando per il progetto preliminare per il consolidamento del Colle San Gerlando pubblicato dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente e predisposto dalla struttura del Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia, guidata dal presidente della Regione, Nello Musumeci e coordinata dal soggetto attuatore, Maurizio Croce.
Le buste pervenute, dopo un rinvio, il primo termine era fissato per il 17 aprile, saranno aperte il 2 maggio. Siamo ancora ampiamente entro i margini che consentirebbero comunque di avere entro l’autunno un progetto definitivo da inserire poi nella finanziaria Regionale. Del resto era stato lo stesso arcivescovo, a sottolineare come, in occasione della consegna dei lavori di consolidamento della sola struttura di culto, non si sarebbe potuto festeggiare fin tanto che non fossero stati avviati gli interventi sulla collina, il cui dissesto è oggi evidentemente la principale causa di allarme. Così l’appello da parte di tutti è a far presto, rispettando i tempi che la stessa Regione si è data per mettere la parola “fine” ad una vicenda decennale”.