Da Agrigento, su TV2000, si è pregato per l’Italia

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“Prega con noi”. Così Tv2000 e InBlu Radio hanno invitato l’Italia, i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi, mercoledì 8 luglio, alle ore  21, per recitare insieme il Rosario che è stato trasmesso da Tv2000 e Radio In Blu, dalla Basilica dell’Immacolata di Agrigento.

A guidare la preghiera, l’Arcivescovo, card. Francesco Montenegro, che si è alternato, nella recita,  con i membri della comunità ecclesiale. Dopo la proclamazione di ogni mistero (quelli gloriosi) oltre alla lettura del passo biblico di riferimento sono stati letti brani tratti tratti dalla lettera pastorale 2019-2020, dal titolo “Per una rinascita dall’alto”, che l’Arcivescovo ha consegnato alla Chiesa agrigentina. La sapiente regia e le professionalità  dello staff di Tv 2000, hanno saputo, poi,  mixare, armonicamente,  le parole con le immagini sacre della Basilica soffermandosi sui particolari delle opere d’arte che l’adornano, il crocifisso, l’addolorata, L’organo, i quadri,  gli affreschi dell’abside di Sebastiano Consoli… Il Rosario è stato pensato e proposto anche nella Lingua dei Segni con la traduzione simultanea per i non udenti oltre ai sottotitoli che hanno segnato i momenti della preghiera.

Il Rosario si è tenuto, inoltre, nell’ anno giubilare che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’incoronazione della Vergine a Regina della diocesi e della città di Agrigento e in una data storica per la Chiesa agrigentina, il settimo anniversario della visita di Papa Francesco a Lampedusa dell’8 luglio 2013.

La preghiera è stata introdotta dall’Arcivescovo con queste parole: “Carissimi fratelli e sorelle, questa sera ci ritroviamo nella Basilica e Santuario diocesano in Agrigento, dove è venerata l’immagine della Beata Vergine Maria Immacolata, di cui quest’anno, anno giubilare, ricordiamo l’ottantesimo anniversario dell’incoronazione a Regina della Diocesi e della città di Agrigento. Lei, Vergine e Madre, associata in modo indissolubile al mistero del suo Figlio, questa sera ci accoglie, quale madre amorevole e ci introduce alla contemplazione dei misteri del suo Figlio Gesù, crocifisso e risorto”. In questo momento – ha proseguito –  eleviamo la nostra supplica per tutte quelle persone della nostra terra agrigentina, in particolare giovani, che sono costretti ad emigrare in cerca di un lavoro sicuro per assicurarsi una vita familiare dignitosa. Da questa terra, benedetta da Dio, crocevia e porta d’Europa, vogliamo anche innalzare a Dio la nostra preghiera, per quanti approdano in questa terra in cerca di una vita migliore, perché siano riconosciute nella dignità e non come scarto e per quanti hanno perso la vita nel mare mediterraneo, chiediamo la visione beatifica di Dio.

Alla scuola di Maria impariamo a seguire Gesù e attraverso i misteri della gloria chiediamo un tempo nuovo per la nostra terra”.

Nel primo mistero si è pregato in maniera particolare per “quanti delusi dalla vita, a causa della sofferenza, della morte o della perdita del lavoro, hanno perso la speranza”. Nel secondo “per i medici, infermieri e operatori sanitari che si sono prodigati per il bene di coloro che erano nella malattia e hanno accompagnato alcuni nel riposo della morte”. Ma anche per i giovani, per le famiglie, le vocazioni per la nostra Chiesa. .

Prima della benedizione l’Arcivescovo ha letto l’Atto di affidamento alla Beata Vergine Maria con queste parole:
“O Beata Maria Vergine Immacolata:

Con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna

uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni che ti dicono beata.

Celebriamo in te le grandi opere di Dio,

che mai si stanca di chinarsi

con misericordia sull’umanità,

afflitta dal male e ferita dal peccato,

per guarirla e per salvarla.

Accogli con benevolenza di Madre

l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,

dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi

e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori

A te, o Madre, affidiamo i bambini e i ragazzi,

crescano in sapienza e grazia;

A te affidiamo i giovani,

spesso costretti a lasciare la nostra terra in cerca di lavoro;

A te affidiamo gli anziani e gli ammalati,

non si sentano soli nella loro sofferenza;

A te affidiamo le nostre famiglie,

siano piccole chiede domestiche;

A te affidiamo i nostri governanti,

ricerchino il bene dei poveri e di coloro che vivono nella difficoltà. Da te, o Madre, vogliamo imparare a vivere il Vangelo,

per essere in questa terra sale che da’ sapore

e luce per indicare la strada che porta al Tuo Figlio Gesù,

Signore nostro. Tu, che tutto puoi presso il tuo Figlio,

ascolta la nostra invocazione e benedici la nostra terra. Amen.

Carmelo Petrone

 

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