Don Maurizio Mangione, parroco della parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” del Villaggio Mosè, unitamente alla comunità ecclesiale sono lieti di comunicare che, sabato 19 novembre 2022, alle ore 18.00, l’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, presiederà il “Rito di Consacrazione” della nuova Aula Liturgica della parrocchia.
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In preparazione all’evento abbiamo chiesto a don Maurizio di raccontarci come la Comunità si è preparata all’evento atteso da tanti anni. Era il lontano 1957 – ci dice don Maurizio –

quando un gruppo di famiglie si trasferiscono al Villagio Mosè, quelle dei minatori, della vicina miniera La “Ciavolotta”. Da subito sentiranno l’esigenza di avere un luogo di culto; il parroco di allora, Padre Antonino Marino in un magazzino inizierà a celebrare e a prendersi cura di loro. Il gruppo diventerà sempre più numeroso e così verrà chiesto e ottenuto di costruire un complesso parrocchiale; sogno che vedrà la sua realizzazione alla fine degli anni ’60. Il Villaggio continuerà a popolarsi e la chiesa iniziava ad essere stretta ma soprattutto ad avere problemi strutturali che costringeranno il parroco del tempo a prendere, nel 2006, l’amara decisione, assieme agli uffici di Curia, di demolire la chiesa.
Rimmarrà fruibile il teatro parrocchiale e i locali dell’oratorio. Così il teatro diventerà luogo di culto; della parrocchia. Per anni la comunità, con non pochi sacrifici, si accontenterà di “quel luogo di culto”. Con il mio arrivo nella parrocchia – continua don Maurizio – i parrocchiani faranno sentire il loro grande desiderio di riavere una vera chiesa, un’Aula liturgica nella quale poter tornare a celebrare insieme alle proprie famiglie. Mi premuro – prosegue – di farà fare un’indagine geologica per capire la conformazione del terreno sottostante l’area dove si doveva ricostruire la Chiesa visti i problemi che portarono alla demolizione della vecchia e dopo aver avuto il responso positivo assieme agli uffici di Curia inizia l’iter per la presentazione e l’approvazione della costruzione della nuova chiesa e la ristrutturazione del resto del complesso parrocchiale.
Mentre “camminavano” – prosegue – le carte tra la Parrocchia, la Curia e gli Uffici della CEI, in parrocchia si iniziava un cammino di formazione culturale, teologico e pastorale su cosa fosse la “costruzione” di una chiesa; verranno fatte catechesi di ecclesiologia, di liturgia e di pastorale; si intervisteranno i parrocchiani del quartiere che nel frattempo si era molto ingrandito , per chiedere che tipo di Chiesa volessero. Con entusiasmo – prosegue don Maurizio – tutti i collaboratori si sono dati da fare per iniziare una raccolta fondi, non solo per dare il proprio contributo per la costruzione della chiesa e la ristrutturazione dell’altra parte del complesso parrocchiale (teatro, oratorio e stanze per la catechesi), ma anche per l’acquisto dei banchi parrocchiali e delle suppellettili necessarie alla nuova chiesa.
Su indicazione della Cei il nuovo progetto doveva esprimere insieme tre dimensioni: il presente, il passato e il futuro.
Il presente: non c’è più l’aula liturgica… ci si deve attivare perché il quartiere torni a celebrare nella nuova Chiesa
Il passato: partendo dalla storia del quartiere si è cdrcato di di determinare gli elementi teologici, liturgici e pastorali del progetto che parte dal titolo della parrocchia dedicata al “Cuore Immacolato di Maria”; inoltre si è cercato di recuperare e riutilizzare alcune parti della vecchia chiesa (altare e fonte battesimale: che sono stati collocati nell’atrio interno; la via crucis collocata nella cappellina ristrutturata).
Il futuro – conclude don Maurizio – è il lavoro che ci attende, quello di di “costruire“ la vera chiesa, la Comunità parrocchiale, “Famiglia di famiglie”, costituita da “pietre vive” che sono tutti i battezzati della nostra parrocchia”.
Non nasconde, infine, don Maurizio, anche se stanco dalle fatiche, il desiderio – una volta completato e consegnato alla fruizione liturgica, il “Cuore” del Complesso parrocchiale – di ristrutturazione del teatro.