VIII edizione Premio “La Campana di Burgio”: Un riconoscimento al nostro Settimanale

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Foto di gruppo al termine della manifestazione (foto Tommaso Mulè)
  1. Sabato 28 agosto 2021, sul piano esterno del Castello di Burgio si è tenuta l’VIII edizione 2020/2021 premio “La Campana di Burgio”. Quest’anno sono state assegnate due campane, una per il 2020 che a causa dell’emergenza sanitaria non si è potuta consegnare, ed una per il 2021 rispettivamente: al prof. dell’Università di Palermo Ignazio Buttitta con la seguente motivazione “erede della prestigiosa tradizione familiare di studi etnoantropologici del padre Antonino, ha seguito un particolare e ricco filone di ricerca e studi sul rapporto tra mito, storia, tradizioni popolari, simboli, narrazioni e rappresentazioni del sacro che lo ha visto diventare un punto di riferimento originale tra i luminari della materia”; a Gaetano Savatteri,“scrittore e giornalista di grande prestigio e di alte qualità professionali ha saputo attualizzare nelle sue opere con personale elaborazione la tensione civile dei migliori scrittori novecenteschi siciliani con particolare riferimento all’opera di Leonardo Sciascia di cui può definirsi fedele interprete, innovatore ed esegeta.”

Sono stati assegnati anche i “Premi Speciali”

  • Quelloper gli Studi storici” a Mons. Michele Antonino Crociata; “per l’Arte Drammatica” a Barbara Capucci; “per la saggistica” a Salvatore Picone.  
La consegna del Premio al nostro direttore, Carmelo Petrone (foto T.Mulè)

Al nostro direttore, don Carmelo Petrone è stato assegnato il “Premio Speciale per l’Informazione” con questa motivazione: “Don Carmelo Petrone, attento e puntuale giornalista e uomo di lettere, che come direttore de “L’Amico del Popolo”, il settimanale che dal dicembre 1955 offre alla provincia di Agrigento e alla città un punto di vista cattolico sulla realtà, ha saputo animare ed innovare, anche grazie alle nuove tecnologie informatiche, la comunicazione dello stesso, contemporaneamente mantenendo viva la tensione morale e civile che dovrebbe gli uomini di buona volontà.” (Vedi la pergamena)

Nel corso della serata, inoltre, sono stati consegnati i premi per le varie sezioni a: Giuseppe Spinelli per il volume  “Settimana Santa e PAsqua a Burgio: giorno senza fine”Vincenzo Saia per la sua raccolta di poesie dedicate al tema della migrazione; Cristina Cortese per “Tintu cu mori…come la pandemia ci ha cambiati”, edito da Le Lettere Scarlatte Edizioni; Giuseppe Tamburello per “Giochi di strada e tradizioni popolari”, ed. Il Convivio Nino; a Pietro Di Miceli, Roberto Martorana, Anna Turco per l’iniziativa “Sulle Orme di San Bernardo da Corleone” cammino di fede, arte e natura; Luciano Bonaccorso per la scultura; Adelaide Dulcetta per la sua poesia incentrata sui valori umani come solidarietà ed amicizia; Giovanni Messina per la ritrattistica e la paesaggistica; Francesco Bertolino promotore culturale impegnato nella valorizzazione dell’opera dei pupi; Fabrizio Giampaolo Nucera animatore culturale brillante e versatile, che con il volume “Fedeltà e Rinnovamento. Il cammino letterario, editoriale e civile di Tommaso Romano” in cui racconta il percorso dell’illustre filosofo, ha inaugurato la stagione dei “Libri di Croce Reale” nel segno di un’autentica cultura umanistica feconda per valori ed impegno; Lucia Spinella per il volume “Nel cortile di Nenè”; i giovani della scuola media Giulia Di Leo e Gioacchino Provenzano che si sono distinti recentemente in un concorso dedicato a Dante tenutosi a Forlì e che grande apprezzamento hanno riscosso durante la manifestazione.

La Giuria del Premio ha consegnato anche  i diplomi di merito ai Diplomati con il massimo dei voti 2021″: Simona Ferlito, Paola Carlino, Martina Puleo, Martina Campione, Gaspare Miceli, Laura Oliveri. Diplomati Anno 2020: Veronica Ferrantelli, Calogero Speciale, Mara Giannetto, Angela Maria Cuttonaro.

Laureati 2019-2020-2021″: Giusy Parisi, Maria concetta, Bellavia Luca Virgadamo, Francesco Virgadamo, Emanuela Cottone, Paola Mirabile.

La serata è stata allietata tenore Aldo Sardo e dalla lettura di alcuni brani poetici di Ignazio Buttitta ad opera di Barbara Capucci. “Questa edizione del Premio – ha evidenziato il Presidente, lo scrittore Antonino Sala – e l’assegnazione di due campane abbiamo scelto la continuità, in un momento particolare per la vita di ognuno di noi, come segno di speranza per un futuro più sereno all’insegna della cultura”. Per il Presidente del Consiglio Comunale e Direttore del Premio, Vito Ferrantelli, con questa edizione “si è voluto lanciare un segnale di speranza e di riscatto della nostra isola e con l’obiettivo di promuovere un processo di valorizzazione dei temi che attengono alla cultura, elemento fondamentale per lo sviluppo dei nostri territori.”

L’occasione, inoltre,  è stata propizia per l’Amministrazione Comunale –  con in testa il sindaco, dott. Franco Matinella ed il suo vice e assessore alla cultura dott.ssa Antonella Leovirisario –  per comunicare, la candidatura di Burgio, con i suoi mille anni di storia, 18 chiese, tre musei, due fonderie di campane di bronzo per tutto il Meridione, diversi laboratori di ceramica artistica e tanta ottima gastronomia locale, come Capitale della Cultura 2024. Titolo che dovrà contendersi con altre 24 città d’Italia, tra cui  Siracusa, l’altro comune, siciliano, a candidarsi, insieme a Burgio. L’ Amministrazione comunale, ha detto il sindaco, si è data questo obiettivo ambizioso, “un sogno – ha detto – e sognare non costa nulla, ma spesso i sogni si avverano… noi non faremo mancare il nostro contributo;  aldilà del risultato finale – dice – sarà occasione propizia per metterci in gioco,  raccontarci, far conoscere le nostre eccellenze, la nostra storia, i nostri beni materiali e immateriali”.

Il nostro direttore ha ringraziato gli organizzatori del Premio e si è detto grato e onorato per il riconoscimento ricevuto che ha dedicato alla grande famiglia del settimanale diocesano, lettori, abbonati, redattori e collaboratori, che ogni settimana, da 65 anni, rendono possibile la missione del settimanale diocesano, nella duplice forma cartacea e digitale, per raccontare “la Chiesa al mondo e il mondo alla Chiesa” secondo una linea editoriale che si è sempre contraddistinta per il radicamento nel territorio agrigentino di cui ha espresso ed esprime la cultura, le tradizioni, i valori, la fede religiosa, i problemi e le attese. Il territorio – conclude – è diventato negli anni la radice strategica della sua presenza, come memoria dell’ethos collettivo, come promozione della dignità per le innumerevoli storie che nascono e crescono nel locale.

 

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