Domani, prima domenica di Luglio, la città di Agrigento abbraccerà il Santo nero. A partire dalle cinque del mattino il Santuario sarà aperto per accogliere i numerosi fedeli che in pellegrinaggio si recheranno al Santuario. I primi ad arrivare saranno i pellegrini delle parrocchie S.Nicola alle Fontanelle, Maria Madre della Chiesa e San Michele che inizieranno il pellegrinaggio alle 4.30 del mattino per concluderlo con alle ore 6.00 con la celebrazione eucaristica nel Santuario. Alle ore 9 a presiedere la S.Messa, animata dal coro “Magnificat”, sarà l’arcivescovo, card.Francesco Montenegro. Alle 12.00, invece, avrà inizio la processione diurna del simulacro del Santo portato a spalla dai devoti lungo il tradizionale percorso: Via Atenea, Salita porcello, salita Santo spirito, mia San Girolamo, di Birreria, via Duomo, discesa seminario, via Sferri, via Garibaldi, porta Addolorata da dove alle ore 21.00 partirà la processione serale. Come abbiamo avuto già modo di dire, in occasione della presentazione del programma della festa, quest’anno sarà introdotta una novità rispetto al passato:un carrello, spinto dai devoti, al posto del camion. La la statua di san Calogero per la processione serale – dalla Chiesa dell’Addolorata al Santuario sarà collocata su un carrello di cui vi mostriamo in anteprima le immagini,che sarà spinto – ci dice don Giuseppe Veneziano, rettore del Santuario (vedi video) – da famiglie, da “genitori e figli, anziani e giovani, agrigentini di tradizione e nuovi cittadini che ‘porgeranno la spalla a San Calogero’. Nel suo messaggio – il rettore – si chiede: chi sono i santi? “Sono coloro – risponde – che hanno offerto al popolo la spalla in obbedienza al comando del Signore “portate ioni i pesi degli altri”. Quando il nostro San Calogero – dice don Giuseppe – va in processione tutti vorrebbero portarlo in spalla. Questo porgere la spalla – continua – e il gesto di Gesù e vogliamo imitarlo. Quando porgiamo la spalla alle necessità dei nostri fratelli, sperimentiamo con stupore gratitudine che Dio poste spalla noi. Questo gesto – dice – vuole essere un richiamo a condividere il “peso” soprattutto pensando che come uomini e ancor più come cristiani dobbiamo aiutarci a portare i paesi ioni degli altri per sperimentare la gioia della fraternità. Come San Calogero anche noi vogliamo vivere il Vangelo come aperte virgolette vera Via della gioia”, della fraternità in quanto fratelli, figli dello stesso padre, superando così le bandiere dell’indifferenza, del razzismo e dell’autoreferenzialità. Quando si porge la spalla, e il cuore che si apre al dono nell’altro ci riconosciamo dono, fatti l’uno per l’altro, compagni di cammino. “Portare sulle spalle” il simulacro del Santo chiamato degli agrigentini è un desiderio, coltivato da tanti fin da piccoli. La tradizione vivente è pluricentenaria vede la folla dei devoti avvicinarsi al simulacro per poterlo toccare, abbracciare, accarezzare e baciare… Ecco perché – conclude Don Giuseppe Veneziano – per il rientro notturno al Santuario, la confraternita ha pensato di offrire un adeguato carrello in ferro per favorire la devozione di tutti i fratelli”.
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