SOLIMA: inaugurato al Gioeni lo “Sportello socio-legale per migranti”

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Il team di Solima (foto C. Petrone)

Nella chiesetta di S. Giorgio, piccolo gioiello dell’architettura normanna e chiaramontana incastonato nel cuore di Agrigento, si è tenuta, giovedì 7 novembre 2019, l’inaugurazione del “Progetto Solima”, progetto sperimentale a servizio dei migranti presenti nel territorio di Agrigento e provincia.

Abbiamo chiesto a Mariella Guidotti, Responsabile del Servizio Migrantes dell’Arcidiocesi di Agrigento di spiegarci cos’è il “Progetto Solima”

” L’iniziativa dello “Sportello legale e sociale per migranti” – ci dice Mariella Guidotti – è a cura del Servizio Migrantes, in partenariato con le Missionarie Secolari Scalabriniane (dott.ssa Gabriella Zancani), con l’avv. Roberto Majorini del Foro di Agrigento, esperto in diritto dell’immigrazione, con l’Università degli Studi di Palermo, corso di laurea in Servizio sociale (prof.ssa Roberta Di Rosa) e con l’Ass. Assistenti Sociali Senza Frontiere (dott.ssa Gabriella Argento). Il team di Solima è composto da una decina di professionisti, operatori e studenti afferenti alle due discipline: si tratta di un gruppo di lavoro e ricerca che presterà la propria opera a servizio degli immigrati. Non è quindi uno sportello d’ascolto che si aggiunga ad altri già perfettamente funzionanti. Solima intende inserirsi in un segmento specifico: quello della popolazione immigrata alle prese con problemi di documenti e con difficoltà di accesso ai pubblici servizi. Non sarà quindi una risorsa utile alla ricerca di lavoro o della casa, ma piuttosto luogo di informazione, orientamento e consulenza.

Il servizio- continua –  è accessibile mediante un numero telefonico (3791235317) attivo due pomeriggi la settimana, il martedì e il giovedì dalle 15:00 alle 17:00. Il giovedì inoltre, negli stessi orari, la sede posta nell’Istituto Gioeni (Via Recinto Oblati 100) si apre per il ricevimento degli utenti. Solima nasce come iniziativa a favore dell’integrazione e della difesa del diritto per gli immigrati, spesso penalizzati dalle recenti disposizioni legislative in materia, e da una sempre maggiore diffusione di sentimenti xenofobi.

Il nome Solima, oltre che richiamare assonanze sillabiche del servizio socio-legale che intende svolgere, è ricco di ulteriori suggestioni. Solima infatti è abbreviazione poetica del greco Hierosolima, Gerusalemme, e come tale è citata nella celebre aria verdiana del Nabucco “Va’ pensiero”, nostalgia struggente della patria lontana degli ebrei esuli a Babilonia. Gerusalemme inoltre è simbolo della città futura evocata nel libro dell’Apocalisse (cfr. Ap. 21, 9-14), descritta come città dalle solide fondamenta, cinta da un grande e alto muro nel quale si aprono dodici porte rivolte ai quattro punti cardinali. Il simbolismo biblico parla della città, dove la convivenza è regolata da leggi e istituzioni, non quindi lasciata alla violenza e all’arbitrio: per questo è protetta, cioè cinta da alte mura, nelle quali però si aprono dodici porte (dodici è il numero della totalità) rivolte ai quattro punti cardinali (universalità). Traducendo il concetto, se ne ricava – conclude Mariella Guidotti –  un messaggio per il nostro oggi: il migrante potrà essere accolto e integrato solo in una società a sua volta integrata e coesa, dove cioè diritto e giustizia siano un bene per tutti e rispettato da tutti.

Galleria fotografica a cura di M. Lo Pilato e C. Petrone

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