Sono arrivate questa mattina, 13 aprile, alle ore 7.00, al molo Crispi del Porto di Porto Empedocle le bare con i corpi di 11 migranti morti in mare in seguito al naufragio, delll’8 aprile, in acque Sar Maltesi e quello del 18 u.s.
Ad accogliere i feretri il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il capo di Gabinetto della prefettura Elisa Vaccaro, il questore Tommaso Palumbo, le forze dell’ordine e di soccorso, i sindaci della provincia che li accoglieranno nei loro cimiteri, cittadini e cittadine che hanno voluto rendere omaggio ai migranti morti anche solo con un fiore e la preghiera innalzata, davanti ai feretri schierati sul molo, dai rappresentati della comunità islamica, il vicario Generale dell’Arcidiocesi di Agrigento, don Giuseppe Cumbo, unitamente a don Luca Camilleri (uff. per il dialogo interreligioso) e don Aldo Sciabbarrasi (uff. Migrantes).
Volevano vedere la nostra terra, daremo loculi nei nostri cimiteri. La morte di persone migranti, non fa più notizia. Muoiono gli adulti, i giovani, la donna col pancione, i neonati e la bambina di 6 anni. Con loro oggi muore l’Europa che esce da sé stessa, dal suo senso:naufraga la sua solidarietà, a maggioranza di voti si chiude in se stessa; muore lei e noi suoi figli in questo estremo lembo del suo territorio. Il Prefetto Romano, ai nostri microfoni, in particolare, ha avuto parole di apprezzamento per i comuni dell’agrigentino che hanno accolto la richiesta di ospitarli, nei loro cimiteri, nella speranza che i corpi possano essere identificati e fare ritorno nella loro terra.
Nel video l’accoglienza, al molo di Porto Empedocle.