Alessandria della Rocca festeggia i 400 anni dal ritrovamento del simulacro della Madonna della Rocca

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La comunità di Alessandria della Rocca celebra il 400° anniversario del ritrovamento del Simulacro raffigurante la Vergine, chiamata della Rocca perché rinvenuta prodigiosamente, nel lontano 1624, nella località denominata “rocca ‘ncravaccata”, vicino l’abitato, a mezzo della giovane Angelina, cieca dalla nascita, cui le è apparsa la Madonna donandole il dono della vista ed indicandole di scavare proprio nel luogo in cui sedeva, e su cui ben presto venne eretta una chiesa, in suo onore, come dalla stessa Vergine chiestole. L’evento prodigioso ebbe ben presto eco, tantè che con la bolla del Vescovo agrigentino, mons. Francesco Traina, datata 9 agosto 1636, lo stesso ha concesso ai religiosi di S. Antonio Abate di poter erigere un convento e chiesa sotto il nome di S. Maria La Rocca; inoltre, con la bolla del 9 novembre del 1637, papa Urbano VIII ha concesso un breve di speciali indulgenze plenarie e parziali per gli iscritti alla confraternita di S. Maria La Rocca, i cui capitoli si fanno risalire proprio a quell’anno ed ha elargito e concesso, tra l’altro, “l’indulgenza plenaria e la remissione dei tutti i peccati, in perpetuo ai fedeli e parimenti agli stessi Confrati… per sette anni e sette quarantene”.Il Simulacro della Madonna della Rocca è una piccola statua altra appena 60 cm, in marmo, opera del XIV sec., con tutta probabilità attribuibile alla scuola del Pisano, realizzata sul prototipo della Madonna di Trapani, su cui si colgono il dolce sorriso della Madre verso il Figlio e gli sguardi amorevoli che si intrecciano in un tenero abbraccio.

La preziosa testimonianza del verificarsi dell’evento prodigioso, che la tradizione popolare ha tramandato alle successive generazioni, nel corso di questi 4 secoli, è stata consacrata sul finire dell’ottocento con la sacra rappresentazione delle otto tele che adornano le pareti laterali della chiesa del Santuario della Madonna della Rocca, in cui l’autore, Federico Panepinto, ha illustrato i fatti da cui si colgono tutti i particolari così come narrati dalla tradizione orale. I volti stupefatti della giovane Angelina, incredula per le parole sussurratele dall’Angelo e poi dall’apparizione della Vergine Maria. Stupore che si coglie, ancora nel volto dell’arciprete e della gente radunatasi avanti la chiesa madre al racconto della giovane che ha riacquistato il dono della vista, ed infine in quello dei presenti al momento del ritrovamento della statua nel posto indicatole dalla Madonna.

Quest’anno ricorre anche il 360° dall’istituzione della festa della Madonna, fissata, per volere della baronessa Elisabetta Barresi, signora di Alessandria l’ultima domenica di agosto, giusto atto notarile del 29 agosto 1664.

Nel corso dei secoli ed ancor oggi tanti fedeli, per ringraziaLa o invocare la Sua intercessione raggiungono a piedi scalzi il Santuario, sgranando il Rosario partendo dalla Portella, ove sorge la cappella a Lei dedicata e concludendo il lungo tragitto con l’offerta di un lumino o di rose, quale segno di devozione e ringraziamento.

La presenza della Madonna della Rocca, in questi 400 anni, ha di certo segnato il cuore di intere generazioni, non solo di alessandrini, tanto essere proclamata Patrona e protettrice del paese ed a Lei ci si è sempre affidati e simbolicamente, quale intreccio di fede, devozione e tradizione popolare, Le sono state donate le chiavi della nostra cittadina, affinché continuasse a proteggere ed a preservare il popolo alessandrino ed il suo territorio.

Ci si è sempre rivolto alla Madonna della Rocca in tutte le avversità ed anche in caso si siccità persistente per invocare la pioggia o per fare smettere di piovere, quanto i terreni in campagna non si potevano lavorare e così, ancor oggi, ci si reca al Santuario a “pigliari la Beddra Matri ‘n penitenza”, recitando il tradizionale rosario che si conclude con la frase “La grazia vulemmu, ora pro nobis”.

Le celebrazioni per questo 400° anniversario sono iniziate con la peregrinatio di una copia del simulacro nelle cittadine viciniori ed in quella più distante di Corleone la cui comunità ecclesiale festeggia pure l’ultima domenica di agosto la festa della Madonna della Rocca per proseguire con le celebrazioni eucaristiche presiedute da don Franco Giordano, già arciprete di Alessandria della Rocca e di don Calogero Proietto e don Maurizio Mangione originari di Alessandria della Rocca.

Il venerdì, giorno dell’inizio ufficiale della festa patronale, sul sagrato del Santuario il vicario generale, don Giuseppe Cumbo, ha presieduto la celebrazione eucaristica, preceduta dalla benedizione delle due corone del simulacro e dello Stellario offerti dall’arciprete don Salvo e dal comitato per i festeggiamenti 2024, che tanto si è prodigato per la riuscita della solennità, offrendo, tra l’altro, ad ogni famiglia una ceramica raffigurante la Madonna della Rocca. La comunità ha vissuto un intenso momento di preghiera con la staffetta Eucaristica notturna preso il Santuario e non sono mancati un momento storico culturale a cura dell’avv. Nino Raineri, quello teatrale che ha visto la rappresentazione di “Miraculi a Lisciannira”, curato dal prof. Nino Vaccaro ed un concerto musicale.

Celebrazioni che vedono la conclusione con la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo, Alessandro Damiano,  per la giornata di sabato 24 ed a conclusione, nella giornata di domenica, quella presieduta dal mons. Ignazio Zambito, vescovo emerito di Patti,  allietata dalla corale Cantores Dei diretta dal M. Miriam Fugallo. Intenso programma, dunque, realizzato grazie all’impegno del Comitato pro festeggiamenti della Madonna della Rocca 2024 e dell’Equipe per il 400° anniversario. Come ribadito da don Salvo “il fatto prodigioso è un segno che va accolto come dono generoso, poiché i segni non sostituiscono la fede, ma aiutano a crescere nella fede e noi dobbiamo imparare a comprendere i segni che il Signore ci da per mezzo di Maria”.

Nino Ranieri