“Arte & Fede, Mudia”: presentato l’Ipogeo del Vescovado ed il Report 2023

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È stato presentato il 16 luglio 2024, nella Sala Giovanni Paolo II del Palazzo Arcivescovile – Museo Diocesano di Agrigento il nuovo percorso turistico “Ipogeo del Vescovado”, che arricchirà l’esperienza del percorso “Arte & Fede_Mudia”, offrendo una scoperta ancora più completa delle bellezze del nostro territorio. Contestualmente è stato illustrato il Report 2023 delle attività a sostegno della promozione e valorizzazione dell’itinerario Arte & Fede_Mudia con la società di Anthos srl e Ecclesia Viva.
Al momento sono intervenuti le massime autorità civili e militari del territorio, il Comandante dell’Arma, l’assessore alla Cultura del Comune di Agrigento, i rappresentanti del Parco Archeologico Valle dei Templi e dell’Assessorato regionale al Turismo del ed i rappresentati di associazioni, gruppi e movimenti impegnati nella valorizzazione e promozione culturale e turistica del patrimonio culturale dell’agrigentino; al momento era presente anche una nutrita  delegazione della Prefettura di Agrigento, guidata dal Prefetto Filippo Romano che ha espresso apprezzamento per l’impegno profuso.

Giacomo Minio, Presidente della Fondazione Fondazione Agrigento 2025, assente per impegni istituzionali, ha commentato,  sulla nostra pagina Facebook , l’iniziativa:  “Un arricchimento di pregio – scrive – tra i percorsi da scoprire che amplia ulteriormente le raffinate mostre ed esposizioni della Curia Agrigentina, offrendo un panorama ampio e dispiegato di generi , con anche nuovi giovani al lavoro. Esperienze ed esempi preziosi per ospitare un grande evento nel 2025″. Complimenti”.

Il progetto Arte&Fede Cattedrale, Museo Diocesano, S. Maria dei Greci, S. Lorenzo – ha detto durante la presentazione don Giuseppe Pontillo direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento –   nasce nel 2011 dopo la chiusura della Cattedrale ed è stato portato avanti attraverso l’attività di valorizzazione affidata ai volontari dell’Associazione ecclesia viva. Con la riapertura della Cattedrale il progetto “matura” e nasce, in continuità ma con caratteristiche gestionali differenti, il nuovo sistema di valorizzazione che vede l’Associazione Ecclesiaviva impegnata nelle attività di Promozione e Valorizzazione del percorso e del Museo diocesano con la nuova direzione affidata alla dott.ssa Domenica Brancato e la nascita della società Anthos con il progetto Oltre la Valle alla quale sono affidati i servizi di accoglienza e fruizione.

Alice Natalello, responsabile di Anthos srl (ph. #cape73)

Museo Diocesano e Percorso Arte&Fede, società Anthos e Ecclesiaviva rappresentano oggi il compimento di un percorso che già da diversi anni opera con successo nel territorio della Città dei Templi. Il progetto opera nel connubio tra due principi fondamentali: la valorizzazione del Centro Storico di Agrigento e quella delle sue risorse umane. In una terra ricca di potenzialità – alcune delle quali tuttora inespresse, Girgenti – Oltre la Valle ha saputo ottimizzare l’accessibilità e lo sviluppo di alcuni dei massimi tesori siciliani, avvalendosi delle competenze di decine di professionisti locali – giovani e specializzati – in grado di offrire a qualsiasi visitatore un servizio variegato, moderno e di sperimentazione tecnologica. Il progetto si propone l’obiettivo di una continua crescita, nel rispetto dei valori storico-culturali e del progresso innovativo, offrendo una visione a contributo della città di Agrigento e delle sue ricchezze umane e culturali. L’anno 2023 è stato caratterizzato – ha detto don Pontillo – da una crescita in termini di maggiore impegno per la società, con un aumento delle ore di lavoro rispetto all’anno precedente per tutti i siti dell’itinerario dal mese. Questo ha permesso di accogliere un numero superiore di visitatori e anche di incrementare le unità di personale necessarie per il mantenimento dei servizi.

don Giuseppe Pontillo, dir. ufficio BBCCEE, Curia Arcivescovile Agrigento (ph. #cape73)

Nell’anno 2023 sono stati 51.160 visitatori, 41.365 biglietti venduti (vs 30.559 nel 2022) 2.535 studenti hanno aderito alle attività di valorizzazione dedicate alla didattica.
Quanto riguarda il personale per tutto l’anno sono stati impiegati  4 dipendenti a tempo indeterminato e  2 dipendenti a tempo determinato.  Nel periodo di alta stagione (aprile – novembre) oltre ai 6 stabili sono stati assunti altri 6 dipendenti a tempo determinato
Il numero dei dipendenti- si legge nel report – è cresciuto di una unità rispetto all’anno precedente, sono state aumentate le ore lavorate per ciascuno dei dipendenti e i periodi contrattuali sono stati più lunghi.

Sono questi, soltanto alcuni dei dati illustrati e contenuti nel ” Report 2023 delle attività a sostegno della promozione e valorizzazione dell’itinerario Arte & Fede_Mudia con la società di Anthos srl e Ecclesia Viva” (leggi qui).  I dati, sostanzialmente, confermano un un trend di crescita rispetto agli anni precedenti con un incremento del 30% rispetto al 2022 e di oltre il 40% rispetto al 2019.

Il percorso turistico “Ipogeo del Vescovado”

Ad illustrare il nuovo percorso turistico “Ipogeo del Vescovado”, prima del taglio del nastro da parte dell’Arcivescovo Alessandro Damiano, è stato Giovanni Noto dell’Associazione Agrigento Sotterranea che cureranno il servizio svolto su concessione dell’Arcidiocesi di Agrigento in collaborazione con il Mudia e la società Anthos.

Giovanni Noto con d.Giuseppe Pontillo (ph. #cape73)

L’ipogeo  del  Vescovado o “Ismani” trova spazio all’interno dei locali utilizzati dal “MUETAN” – Museo Etno Antropologico dell’Arcidiocesi di Agrigento, ubicato in Via Duomo al civico n° 106. Alla cavità si accede dopo avere superato delle piccole stanze di passaggio, in atto utilizzate come spazi museali.
La cavità artificiale presenta un andamento sub-orizzontale avente uno sviluppo planimetrico totale di circa 90 metri e si snoda nel sottosuolo con variazioni di direzione molto nette e marcate; tutto l’intero percorso sotterraneo dell’ipogeo è ricavato all’interno della calcarenite fossilifera pleistocenica con delle deboli alternanze legate ad una maggiore componente sabbiosa della stessa: in alcuni tratti la roccia in posto non è visibile perché occultata dalle opere di contenimento rappresentate da muri di rivestimento realizzati con la stessa calcarenite tagliata in conci.

Carmelo Petrone