Cammino Sinodale /1 Assemblea dei Centri pastorali della Curia. Montana, “Sinodale: Arare!”

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Domenica 17 ottobre 2021, al Seminario minore di Favara, si sono mossi i primi passi, in preparazione al Cammino Sinodale della Chiesa Italiana che nella nostra Arcidiocesi, sarà inaugurato ufficialmente venerdì 29 ottobre nella Cattedrale di Agrigento, prima memoria liturgica del Beato Rosario Angelo Livatino. 

L’Arcivescovo Alessandro ha tenuto un momento assembleare con i Centri, Uffici e Servizi della Curia e le rispettive équipes e collaboratori. Ad inizio giornata, nel suo intervento, mons. Damiano  ha letto in maniera trasversale, con annotazioni personali, i testi approvati dal Consiglio Episcopale Permanente (disponibili sul sito del Cammino sinodale: www.camminosinodale.net),  il “Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali” e la “Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà. Ha ribadito, con le parole di Papa Francesco, che “il tema della sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia, ne tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione” (cfr. Francesco, Discorso ai fedeli della Diocesi di Roma, 18.9.2021 – Leggi qui).

L’Arcivescovo, ha esortato i presenti ad andare avanti insieme, ad ascoltarci reciprocamente, ad avviare un discernimento nel nostro tempo, diventando solidali con le fatiche e i desideri dell’umanità. Ha invitato, inoltre, i presenti a declinare nella Cammino che ci attente le tre parole-chiave del Sinodo scelte da Papa Francesco: comunione, partecipazione, missione. Il Sinodo per mons. Damiano è una opportunità per di rinnovamento della vita pastorale per diventare una chiesa che include e non esclude che “non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo. Per l’intera mattinata e nel pomeriggio, dopo il pranzo condiviso insieme, prima della restituzione comunitaria e la celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario Generale, don Giuseppe Cumbo, i circa 100 operatori pastorali si sono esercitati nell’ascolto reciproco, anche attraverso dinamiche di gruppo, che hanno facilitato la partecipazione attiva di ognuno.

La sintesi di don Gaetano Montana (Responsabile del Cammino Sinodale diocesano) 

Diamo, adesso, spazio a don Gaetano Montana – responsabile del Cammino Sinodale diocesano –  per un resoconto dell’incontro. È il primo appuntamento, altri ne seguiranno sui media diocesani,  a partire dal prossimo 29 ottobre.

“Abbiamo condiviso – scrive don Gaetano – una profonda e attenta riflessione sui temi del sinodo e della sinodalità. In queste righe vorrei riprendere un’espressione venuta fuori in uno degli otto laboratori. Sinodalità: Chiamati a fare opera di aratura.

Certo i contenuti sono stati tanti e tutti belli, ritengo che questa espressione ne racchiude tanti.

  • Arare è prendersi cura del terreno. Un terreno abbandonato si nota subito perché ha una crosta in superfice che non permette di andare in fondo. La crosta delle nostre abitudini, dei gesti ripetuti senza comprenderne il significato iniziale e senza prospettive future.
  • Arare è andare in fondo, oltre la crosta e rivoltare il terreno perché possa continuare a portare frutto. Sembra che si voglia distruggere e mettere tutto sottosopra, invece è tirare fuori le potenzialità del terreno, le risorse nascoste per affrontare la storia e viverci dentro da protagonisti.
  • Arare è essere opportunità. Tante volte cerchiamo – ha detto – le opportunità fuori di noi e speriamo (qualche volta elemosiniamo) che gli altri risolvano le nostre situazioni. Oggi la storia ci chiama ad essere l’opportunità che il mondo attende per continuare a sperare nella costruzione del futuro. Abbiamo la necessità di prendere coscienza che insieme siamo l’opportunità.
  • Arare è preparare la semina. Serve fiducia. Fidarsi del terreno reso buono dall’aratura. Fidarsi della semente offerta dal Datore di ogni bene. Fidarsi del seminatore, del sole, della pioggia, … Fidarsi del futuro fino a diventare futuro.
  • Arare è preparare il raccolto. quando si raccoglie nessuno di ricorda dell’aratura ma si gioisce del frutto. Proiettarsi nel futuro perché altri ne possano raccogliere i frutti. Anche noi oggi raccogliamo i frutti di chi ha arato e seminato. Il ciclo continua e non posiamo interromperlo.

Certo su sinodo e sinodalità- conclude don Gaetano – si possono e si devono dire ancora tante cose, dobbiamo avere la pazienza del contadino e con il tempo arriveranno altri contributi”.

Slide di sintesi con i termini evidenziati dai partecipanti alla domanda “Se dico Sinodo…”