Domenica 20 novembre con la celebrazione Eucaristica, alle ore 18:00, nella Chiesa Madre di Campobello di Licata, presieduta dal Vicario Generale, don Giuseppe Cumbo, si darà inizio ai lavori per la preparazione del Giovaninfesta (GIF) 2023 e sarà occasione per celebrare la XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata, per la seconda volta, come voluto da Papa Francesco nel 2021, nella Solennità di Cristo Re dell’universo, nelle Chiese particolari, mentre quella internazionale si terrà a Lisbona dal 1° al 6 di agosto 2023, sul tema “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).
“In questi ultimi tempi così difficili, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, Maria riapre per tutti e in particolare per voi, giovani come lei, la via della prossimità e dell’incontro”, scrive papa Francesco nel messaggio, al centro del quale c’è un verbo – alzarsi – che assume anche il significato di “risorgere”, “risvegliarsi alla vita”. “Maria si alzò, dopo l’annunciazione – spiega Francesco – avrebbe potuto concentrarsi su sé stessa, sulle preoccupazioni e i timori dovuti alla sua nuova condizione. Invece no, lei si fida totalmente di Dio. Pensa piuttosto a Elisabetta. Si alza ed esce alla luce del sole, dove c’è vita e movimento. Malgrado l’annuncio sconvolgente dell’angelo abbia provocato un ‘terremoto’ nei suoi piani, la giovane non si lascia paralizzare, perché dentro di lei c’è Gesù, potenza di risurrezione. Dentro di sé porta già l’Agnello Immolato ma sempre vivo. Si alza e si mette in movimento, perché è certa che i piani di Dio siano il miglior progetto possibile per la sua vita”. In questo modo, “Maria diventa tempio di Dio, immagine della Chiesa in cammino, la Chiesa che esce e si mette al servizio, la Chiesa portatrice della Buona Novella!”, esclama il Papa: “Sperimentare la presenza di Cristo risorto nella propria vita, incontrarlo “vivo”, è la gioia spirituale più grande, un’esplosione di luce che non può lasciare ‘fermo’ nessuno. Mette subito in movimento e spinge a portare agli altri questa notizia, a testimoniare la gioia di questo incontro. È ciò che anima la fretta dei primi discepoli nei giorni successivi alla risurrezione”.