Dal 25 maggio la II edizione del “Cantiere delle idee”

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Dal pomeriggio di venerdì 25 al pranzo di domenica 27 maggio si terrà, all’hotel “Tre Torri” del Villaggio Mosè di Agrigento , il “Cantiere delle idee 2.0”. Il workshop per gli animatori degli operatori pastorali, avviato lo scorso anno, giunge alla seconda edizione e ancora una volta costituisce un’occasione in cui idealmente tutte le parrocchie dell’Arcidiocesi, attraverso i loro rappresentanti, si incontrano, si confrontano e si formano per attuare quella “conversione pastorale” di cui sempre più sentiamo il bisogno.

” In linea con le indicazioni del Piano Pastorale Diocesano, il “Cantiere” di quest’anno – dice don Giuseppe Agrò, vicario per la pastorale diocesana –  ci aiuterà a rispondere alla quarta domanda sollevata dall’icona evangelica del ministero di Gesù a Gennesaret: «come oggi possiamo farci carico delle “fragilità dell’umano” in modo da offrire, insieme a risposte concrete di prossimità e solidarietà, anche una proposta di “primo annuncio”?». Sulla base degli stimoli contenuti nella Lettera Pastorale dell’Arcivescovo, inoltre, ci aiuterà a una più matura valutazione di quanto la mentalità mafiosa incida nei nostri comuni, condizionando — o almeno favorendo — scelte e prassi, non solo sociali ma anche ecclesiali. In tal modo costituirà un ulteriore incentivo e fornirà nuove chiavi interpretative per la lettura del territorio. Il tutto – continua don Giuseppe –  a partire da due importanti riferimenti: la lettera “Convertitevi!”, che Vescovi di Sicilia hanno consegnato alle nostre Chiese lo scorso 9 maggio proprio ad Agrigento, a venticinque anni dall’appello di S. Giovanni Paolo II alla Valle de Templi; e, insieme a questa ultima presa di posizione dell’Episcopato siciliano, il documento “Emergenza mafia”, pubblicato nell’aprile 1992 dal Consiglio Pastorale Diocesano e ripreso nel terzo sussidio che quest’anno il Dipartimento Pastorale ha messo a disposizione delle comunità per l’attuazione del Piano Pastorale Diocesano”.

A guidare il workshop, insieme all’equipe del Dipartimento Pastorale, sarà il prof. Giuseppe Notarstefano, ricercatore di Statistica Economica alla LUMSA di Palermo, vice presidente nazionale del settore adulti di Azione Cattolica e direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Palermo. I lavori si apriranno con una relazione introduttiva a cura del Vicario per la Pastorale sul tema «Abitare una comunità “ripensata”: le domande che le fragilità del territorio agrigentino pongono oggi alla coscienza ecclesiale». A questa prima relazione farà seguito la proposta di riflessione del prof. Notarstefano, che si concentrerà su «Nuove piste per un nuovo “abitare”: atteggiamenti e dinamiche sociali ed ecclesiali possibili di fronte ai volti delle mafie oggi». La seconda giornata sarà dedicata al lavoro dei gruppi, attraverso le due modalità tipiche dell’ultimo Convegno Ecclesiale Nazionale: la narrazione e il laboratorio. “Al mattino – ci dice don Giuseppe –  ascolteremo i racconti di un’impresa locale che ha avuto il coraggio di denunciare le estorsioni subite e quello di una tra le principali cooperative sociali che operano nel territorio siciliano sui beni confiscati alle mafie. Nel pomeriggio sarà la volta dei laboratori, in cui i vari gruppi si cimenteranno a partire dalle tracce fornite il giorno precedente e dai racconti ascoltati al mattino. Il terzo giorno, dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, è prevista la restituzione in assemblea dei laboratori e, a partire dalla condivisione e dalla rilettura di questi risultati, il prof. Notarstefano concluderà con una sintesi sul tema «Verso una nuova consapevolezza di essere operatori pastorali: al servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana e sociale».

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