La diocesi di Trapani celebra, oggi, domenica 16 agosto, la propria patrona, la Madonna di Trapani, immagine sacra a cui è particolarmente legata la devozione dei trapanesi. A causa delle disposizioni del governo per contenere il contagio del Covid-19 non si terrà, quest’anno, il tradizionale “sbarco” e neppure la processione cittadina. La devozione alla Madonna è particolarmente sentita dal popolo, “ il culto – leggiamo sul sito di Telesud – nei secoli si è diffuso in tutto il Mediterraneo, dalla Spagna a Malta, dalla Sardegna alla Tunisia oltre che in diverse parti d’Italia ( a Genova, solo per fare un esempio, è meta della devozione dei genovesi la copia della Madonna di Trapani che si venera nell’antico Santuario della “Madonnetta”). Una copia della Madonna di Trapani, una delle tante opere prodotte dal prestigioso artigianato trapanese del XVII secolo, è pure esposta al museo del Louvre a Parigi”. Anche al museo diocesano di Agrigento è custodita una piccola statua della Madonna di Trapani.
Mi piace oggi, rendere pubblico un episodio che unisce ancora di più le Chiese di Agrigento e Trapani.
Era il 7 maggio 2020…
Il sette maggio era un giovedì, in redazione avevamo appena finito di etichettare ed imbustare il n.10/2020 del settimanale, tutto era pronto per portare il giornale alla posta per la spedizione che fu leggermente ritardata perché ad Agrigento era arrivato – per la prima visita privata, dopo l’annuncio dell’elezione ad Arcivescovo Coadiutore – don Alessandro Damiano. Quel giorno si era fatto pellegrino di San Gerlando in Cattedrale ed ha voluto incontrare per un sobrio saluto i direttori ed i collaboratori dei Centri e Servizi pastorali. In quella occasione fece anche una visita veloce alla nostra redazione ed ho avuto il piacere, insieme all’Arcivescovo e a Marilisa Della Monica di consegnare a don Alessandro il n.10 del settimanale, fresco di stampa, con la notizia dell’elezione ad Arcivescovo Coadiutore di Agrigento(foto sopra). Dopo un breve colloquio, ho seguito e documentato le tappe della prima visita. Ricordo che, dopo avere visitato il Palazzo Vescovile, ci recammo al Museo diocesano. Durante la visita don Damiano mi chiede : “don Carmelo, so che qui è conservata una statuetta della Madonna di Trapani, posso vederla?” La sua richiesta fu prontamente esaudita e così ci recammo nella “sezione mariana” del MUDIA dove, tra le altre immagini, in una piccola nicchia è conservata una statuetta della Madonna di Trapani. La sosta fu breve, silenziosa e intensa. Ho avuto l’impressione che quella richiesta, fu tutt’altro che una “visita culturale” per soddisfare una curiosità… Non ho mai chiesto a don Alessandro, negli incontri successivi, quali siano stati i suoi sentimenti o se avesse espresso una preghiera, particolare, alla Vergine. In cuor mio, conservo la ferma convinzione (ma ripeto è una mia personale impressione) che quella sosta, fuori dal programma ufficiale, fu personalmente e intensamente voluta quasi un atto di affidamento personale alla Vergine di Trapani, in terra agrigentina, per il nuovo servizio a cui il Signore, tramite la scelta di Papa Francesco, l’aveva chiamato. Proprio il giorno dell’elezione, il 30 aprile u.s., mi dicono, dopo avere accolto la nomina, don Alessandro si è recato pellegrino al Santuario della Madonna di Trapani, a rendere omaggio alla Mamma a cui è stato sempre legato, abitando nei pressi del Santuario ed essendosi formato lì alla vita cristiana fin da piccolo ministrante, servendo Messa all’altare della Madonna.