La grande attesa è finita! Come i bambini aspettano il Natale, da più di venti anni le comunità di Korçe e Bilisht aspettavano il loro Parroco. Era infatti il 2001 quando padre Sebastian salutava le comunità e faceva rientro a Malta lasciandole alle cure pastorali dei Catechisti maltesi e delle Suore del Buon Pastore a Korçe e delle sorelle Francescane del Vangelo a Bilisht; non avendo più assicurata la Messa quotidiana, infatti, anche le Suore di Madre Teresa di Calcutta a breve avrebbero lasciato questa Zona Pastorale dell’Amministrazione Apostolica dell’Albania Meridionale perché la loro Regola non permette di vivere senza la quotidiana Eucaristia.
A ciò invece hanno dovuto abituarsi i pochi cattolici di Korçe e Bilisht, poiché con grande impegno il Vescovo del luogo ha potuto assicurare la celebrazione domenicale. Anzi – talvolta – anche quella è saltata in questa parte di Albania arroccata sui monti Balcani, defilata rispetto alle rotte di passaggio e soggetta ad inverni molto rigidi.
Nel 2013 è iniziato un dialogo di collaborazione missionaria con la nostra Diocesi, nell’ambito del quale ha avuto inizio una esperienza più stabile che poi per ragioni contingenti è stata sospesa e da allora sacerdoti agrigentini sono venuti ad assicurare la presenza e le celebrazioni nei tempi forti dell’anno liturgico.
Gli albanesi si sono adeguati con estrema disponibilità al cambio di nomi e di volti, all’incertezza della presenza, apprezzando lo sforzo di chi cercava di celebrare in lingua albanese, ma accontentandosi di buon grado di una celebrazione in italiano (che i più non parlano), pur di avere una vera e propria Messa.
Più che comprensibile la trepidazione con cui, dopo l’annuncio dato informalmente da Mons. Giovanni Peragine, Amministratore apostolico dell’Albania meridionale, hanno atteso l’arrivo di don Riccardo Scorsone e della intera equipe missionaria (Maria Vega, Giovanni Russo e Vicky Lipari), che forte del mandato ricevuto in Cattedrale lo scorso 5 settembre (vedi qui), è giunta in Albania il 17 settembre 2021.
Il giorno stesso dell’arrivo a Bilisht – in attesa di trovare e sistemare una abitazione per l’equipe, i missionari si appoggiano alla Casa della Speranza adiacente alla sede delle Sorelle Francescane del Vangelo – la comunità ha organizzato una speciale accoglienza ai missionari. Tanti i sorrisi, le parole di benvenuto, gli sguardi splendenti di gioia al pensiero che da oggi in poi anche qui sarà presente un sacerdote non di passaggio, ma anche per il dono insperato di tre missionari, due laici e una consacrata, che vengono visti come la rappresentanza di tutti gli stati di vita della Chiesa e uno stimolo ai cattolici locali per una maggiore consapevolezza del significato missionario del Battesimo da ciascuno ricevuto.
Al termine della prima celebrazione a Bilisht, alla torta di compleanno di Noemi, sono state aggiunte 4 candeline per festeggiare insieme alla vita della piccola anche il primo giorno di vita missionaria dell’equipe; parimenti in città, il giorno dopo, i Korçari hanno voluto festeggiare il “nuovo inizio” con il taglio della torta ad opera dei quattro missionari.
Insomma da questa parte dell’Adriatico è tangibile la gratitudine al Datore della vita e della fede per il dono di questa equipe, sono aperte le braccia, i cuori e le case per l’accoglienza di tutti coloro che vorranno venire a testimoniare con la loro presenza la relazione di fraternità evangelica che la Chiesa di Agrigento e quella dell’Albania del Sud inaugureranno formalmente il 10 ottobre prossimo, con una celebrazione congiunta di Mons. Peragine e Mons. Damiano.
(L’Equipe Missionaria)