Era sempre un piacere assistere ad una visita guidata alla Cattedrale di Agrigento, avendo come guida mons. Domenico De Gregorio. Ogni spiegazione era diversa dalle altre perché monsignore, ricordo, ogni volta tirava fuori date, storie, aneddoti. Munito del suo binocolo, che cedeva volentieri, per far meglio vedere i particolari, agli ospiti del vescovo in visita alla Cattedrale, a personalità di spicco del panorama culturale siciliano e nazionale, così come alle scolaresche e ai turisti di passaggio. Non si sottraeva mai alle domande, soprattutto a quelle dei ragazzi e per tutti aveva una risposta con parole semplici, a volte con un linguaggio parabolico, che “condiva” con riferimenti alla storia dell’arte, alla storia della nostra chiesa e e a quella civile; non mancavano i riferimenti biblici, alla letteratura e alla poesia, alla teologia e all’agiografia, mostrando, le opere artistiche, che, come libri aperti, adornano la Basilica Cattedrale, facendo coglierne il messaggio e le allegorie.
Ogni visita, generalmente, iniziava dall’affresco di San Gerlando che predica agli agrigentini (nella foto in alto a destra). Monsignore, rigorosamente in abito talare, anche ad Agosto, non mancava di spiegare che Gerlando di Besançon fu il primo vescovo di Agrigento (1088-1100) dopo la liberazione dal dominio islamico, edificando la cattedrale nel suo primo nucleo; rievangelizzatore della diocesi.
Davanti all’altro affresco di S. Giacomo (il “Matamoros” – nella foto in basso), ricordava, come la Cattedrale fosse stata dedicata da san Gerlando a san Giacomo Maggiore, perché Agrigento era tornata cristiana il 25 luglio 1086, alla Beata Maria Vergine Assunta e a tutti gli altri apostoli. Solo nel 1305 venne dedicata anche a san Gerlando.
L’immagine dell’Assunta oggi è visibile nel quadrone di San Giacomo il maggiore (vedi foto in basso) nell’affresco del “Paradiso” del catino absidale, in una formella in marmo posta sulla

porta d’ingresso laterale della Cattedrale (lato sud), in un basso rilievo della cappella De Marinis e in tante tele custodite al Museo Diocesano e nel Palazzo vescovile, provenienti, in gran parte dalla Cattedrale.
Insomma, tutte testimonianze storico artistiche che mostrano la fede del nostro popolo a testimonianza del fatto che , sebbene il dogma risalga a pochi anni fa (fu proclamato da Pio XII nel 1950) la festa dell’Assunzione affonda le radici nei primi secoli della Chiesa e la storia della nostra Cattedrale ne è testimone fedele.

Prima della costruzione dell’organo, fino agli anni ’40, era visibile il quadrone con l’affresco con l’Assunta, posto al centro dell’abside oggi non più visibile da una posizione centrale perché coperto dall’organo, ma ancora esistente (foto in basso).



