Licata, l’Ordine dei carmelitani dona reliquia di S. Angelo alla Confraternita di S. Girolamo della Misericordia

1068

Il 19 agosto, nella Chiesa San Girolamo di Licata, si è tenuta una Celebrazione Eucaristica, durante la quale l’Ordine dei Carmelitani ha donato una reliquia di contatto di Sant’Angelo, Martire carmelitano, alla Confraternita di S. Girolamo della Misericordia. Un momento – si legge in un comunicato della Confraternita – che come ha ricordato il Governatore della Confraternita, dottor Angelo Gambino, viene consegnato alla storia. Presenti le più alte autorità carmelitane e i rappresentanti della Comunità Carmelitana Internazionale di Licata:la dottoressa Giovanna Brizi, Postulatrice Generale dell’Ordine dei Carmelitani, Padre Roberto Toni, Priore Provinciale della provincia italiana dei carmelitani, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, padre Joseph Saliba, Priore Provinciale della provincia maltese, Padre Antonio Mascali, Priore della Comunità Internazionale di Licata e Rettore del Santuario diocesano di Sant’Angelo, Padre Gerard Tangchoon Confessore del santuario di Sant’Angelo, Padre Francesco Ciaccia e Frate Antonio Di Sarno. Anche la Confraternita era rappresentata oltre che dal Governatore Gambino, dal Vice, professor Angelo Maria Licata, dai componenti il Consiglio di Amministrazione, dal Delegato alla Cultura e alla Comunicazione, professor Francesco Pira e dai Delegati e da tanti Confratelli.  La cerimonia è stata curata nei mini particolari dal dottor Salvatore Russo, Delegato ai rapporti con il Clero e Cerimoniere della Confraternita, che ha tenuto i contatti con l’Ordine Carmelitano. Ad allietare la cerimonia i canti del coro dei giovani di Sant’Angelo.

Padre Antonio Mascali, Priore di Licata, ha letto la preghiera del Confrate di S. Girolamo, mentre il Governatore Angelo Gambino, ha letto la preghiera dei Carmelitani. Nel’omelia Padre Roberto Toni, ha spiegato come: “attraverso questo dono, in un contesto di celebrazione liturgica e di preghiera, vogliamo esprimere ed ulteriormente sancire l’affinità spirituale e la volontà di collaborazione che lega la Confraternita di S. Girolamo all’Ordine dei Carmelitani nelle sue espressioni sia di vita consacrata che di vita laicale”.

Dopo la consegna da parte della dottoressa Brizi della Reliquia, il Governatore Gambino l’ha sistemata nello spazio appositamente dedicato nella Chiesta di San Girolamo, dove già era stato collocato il quadro del Santo Patrono licatese precedentemente donato. “In questo  Anno Giubilare – ha spiegato Padre Toni – vuole essere il segno dell’impegno a vivificare la fede, a rafforzare la speranza e a crescere nella carità, ispirati dal nostro Patrono, umile Frate di Cristo, annunciatore e testimone della Parola di Dio, Martire della Verità e del Perdono”. Visibilmente commosso il Governatore Gambino ha annunciato che ogni anno, il 18 agosto, sarà celebrata la Santa Messa, e sarà onorato l’impegno con l’Ordine Carmelitano: “siamo onorati  – ha detto il Governatore Gambino- di ricevere questo dono e di proseguire insieme un cammino al servizio della nostra comunità. Al nostro grido di Misericordia accogliamo la reliquia del nostro Santo con devozione e amore”.

La dottoressa Brizi, Postulatrice Generale dei Carmelitani, ha spiegato come la consegna della reliquia è un gesto scomodo : “come scomodo era Sant’Angelo che ha perso la vita per affermare i suoi principi”. Una cerimonia straordinariamente bella purtroppo limitata dalle misure anti Covid. La Confraternita ha infatti allestito davanti la Chiesa una location con uno schermo per consentire ai Confratelli di assistere alla cerimonia. Fondata  nel 1578, ha sede nella Chiesa di San Girolamo, nel cuore dell’antico quartiere della “Marina” Impegno primario della Confraternita è quello di solennizzare i sacri riti della Settimana Santa, in particolare nei giorni del Giovedì e del Venerdì Santo, quando viene commemorata la Passione e Morte di Gesù Cristo. La Confraternita si dedica inoltre ad opere di beneficenza  e organizza un concorso per le scuole della città per far vivere questa tradizione religiosa ai più giovani”. (CS)