Messa interforze, mons. Damiano: «Il Giubileo non serve a nulla, se…»

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In preparazione al Natale2024 e al Giubileo che avrà ufficialmente inizio, con l’apertura della Porta Santa della Basilica San Pietro il 24 dicembre, l’Arcivescovo di Agrigento ha presieduto, nella Basilica Cattedrale di San Gerlando la celebrazione eucaristica interforze. A concelebrare i cappellani militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché il cappellano della Polizia di Stato. L’evento ha visto la partecipazione dei vertici delle Forze dell’Ordine, del Prefetto di Agrigento, Dott. Salvatore Caccamo, e delle principali Autorità civili e militari della Provincia. Presenti, inoltre, rappresentanze delle Forze Armate e delle Forze di Polizia del territorio, a testimonianza dello spirito di coesione e condivisione che caratterizza il servizio verso la comunità.L’Arcivescovo, nel contestualizzare la celebrazione, volgendo lo sguardo allo scenario internazionale, ha detto che il nostro tempo, incarna le parole del Salmo 27: “Parlano di Pace ma nel cuore hanno la Guerra” (Salmo 27,3). Ha poi condiviso un pensiero tratto dal diario di Etty Hillesum, giovane scrittrice ebrea olandese morta ad Auschwitz nel novembre 1943.

(ph.CP

 , Scrive Hillesum: “… Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che Tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. Forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini. Sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali ma anch’esse fanno parte di questa vita. Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi”. (Diario, 11 luglio 1942)Mettendo queste parole in relazione all’imminente inizio del Giubileo e al Natale, la nascita, cioè, del Figlio di Dio nella nostra storia, ha ammonito i presenti  dicendo: “ A nulla serve il Giubileo se non siamo disposti a lasciarci coinvolgere in un cammino che ci riporti a Dio e agli altri ,soprattutto a quelli con cui pensiamo di non avere più nulla da dividere per il male che ci hanno fatto o per il male che noi abbiamo fatto a loro e a quelli a cui neppure pensiamo perché l’indifferenza e l’egoismo ci hanno impedito di accorgerci della loro esistenza”.
E, ribadendo quanto scritto nel messaggio di Avvento alla Chiesa agrigentina,  ha proseguito: “A nulla serve il Giubileo, se attraversiamo le porte sante delle Chiese (San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura … ), ma schiviamo quelle — non meno sante — della vita” che possiamo incontrare nelle nostre famiglie, nei nostri luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri, nelle realtà di accoglienza… Porte sante della vita!Queste – ha detto rivolto– vi auguro, e mi auguro, di attraversare senza trascurare quelle liturgiche che ci vengono proposte. Attraversare le une senza dimenticare le altre, quelle che ci compromettono la nostra vita concreta, quotidiana. A tutti voi, grazie per esserci. È noto quanto siete apprezzati nelle innumerevoli missioni a voi affidate, per la vostra professionalità e per quel tratto umano che vi contraddistingue. Siate pronti a favorire con ogni mezzo la coraggiosa costruzione della giustizia e della pace; quella pace che oggi sembra essere sempre più compromessa. Siate uomini e donne di pace! E per poterlo essere pienamente vi invito ad accogliere nel vostro cuore Cristo, autore e garante della pace vera. Egli…  vi aiuterà a porre la forza a servizio dei grandi valori della vita, della giustizia, del perdono, della libertà. La Beata Vergine Maria, ha concluso, ci aiuti a custodire il bene con tutte le nostre forze. Auguri a tutti e a tutte.”

Carmelo Petrone