“Non cadiamo nell’equivoco di pensare la terra, che sia quella delle origini o quella dove portano i flussi migratori, come una realtà in cui o si è autoctoni o si resta forestieri, perché siamo chiamati a una reciprocità che amplifica e completa il senso di identità e di appartenenza, nello stesso spazio che condividiamo”. Così mons. Alessandro Damiano, , aprendo la terza giornata di lavori del convegno nazionale delle missioni e delle comunità cattoliche di lingua italiana in Germania in corso (3-6 ottobre 2023) a Isola delle Femmine (Pa), dedicato al tema “Lontano da casa, essere a casa (vedi qui). Ovunque tu vada la Chiesa è con te”. L’arcivescovo ha parlato di emigrazione verso altre terre, ma anche di immigrazione. In entrambi i casi, per mons. Damiano “c’è una ‘casa comune’ nella quale possiamo essere realmente ‘fratelli tutti’, nella misura in cui sappiamo condividere lo spazio che ci è messo a disposizione, al di là di ogni tipo di interesse e oltre ogni forma di ingiustizia”. Ed è questa “logica dello spazio condiviso, grazie alla quale – anche in terre diverse – non siamo più ‘stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio’”, “l’antidoto più efficace a quella dei beni contesi, che ci rende nemici e rivali – anche nella stessa terra – su strade destinate a non potersi incrociare e a non convergere mai verso mete comuni”. Con riferimento diretto al tema della giornata un invito e un impegno: “‘Vivere uno spazio condiviso: con il cuore in Sicilia e i piedi in Germania’, non diventi l’espressione di una rottura inconciliabile tra un passato perduto e un futuro incerto, che provoca nostalgie e paure. Sia piuttosto l’impegno di una circolarità feconda tra identità a confronto, che genera nuove speranze per un presente da vivere in pienezza”.
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