Il 17 novembre Cataldo Spanò, per molti anni al servizio di diverse Diocesi della Chiesa siciliana come catechista itinerante del Cammino Neocatecumenale, è tornato alla casa del Padre.
Cataldo, medico di Palermo, sposato con Rita (già salita al Cielo nel 2004), a metà degli anni settanta accolse l’annuncio della Buona Notizia del Vangelo attraverso la predicazione di una equipe di catechisti provenienti dalla Parrocchia dei SS. Martiri Canadesi di Roma, dove nel 1968 per opera degli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernández era nato il Cammino Neocatecumenale, un itinerario di formazione cattolica al servizio del Vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede, sorto nel solco del rinnovamento suscitato dal Concilio Ecumenico Vaticano II, vissuto in seno alle parrocchie in piccole comunità e diffuso oggi in tutto il mondo.
Dopo aver riscoperto l’amore misericordioso di Dio e l’intimità con Gesù Cristo, grato al Signore per i benefici ricevuti attraverso il Cammino Neocatecumenale nella 1ª Comunità della Parrocchia della Sacra Famiglia di Palermo, Cataldo, insieme alla moglie Rita, si sentì chiamato dal Signore ad abbandonare tutto per offrire completamente la sua vita alla Chiesa come missionario per l’annuncio del Vangelo e per iniziare e guidare l’attuazione del Cammino Neocatecumenale nelle diverse Diocesi cui il Signore lo avrebbe inviato, dando gratuitamente ciò che gratuitamente aveva ricevuto e accettando di vivere la propria missione in precarietà. Nel 1976, ricevuto l’incoraggiamento e la benedizione dell’allora Vescovo di Agrigento Mons. Bommarito, incontra P. Giovanni Sciacchitano, parroco della Madonna del Carmine di Sciacca, che, colpito da questa nuova modalità di iniziazione cristiana per adulti, accoglie l’equipe itinerante (formata da Cataldo e Rita insieme ad un Presbitero ed un laico) nella propria parrocchia, dove nasce la prima comunità neocatecumenale nella Diocesi di Agrigento.
Da allora, grazie all’instancabile opera di evangelizzazione di Cataldo e della sua equipe, il Cammino Neocatecumenale si è esteso a tante parrocchie della Diocesi di Agrigento (con il paterno sostegno dei Vescovi Ferraro e Montenegro) e successivamente nelle Diocesi di Messina, Noto, Siracusa, Ragusa, offrendo ai Vescovi e ai parroci la possibilità di aprire “un itinerario di formazione cattolica valido per la società e per i tempi odierni” – come lo definì San Giovanni Paolo II.
Cataldo fu catechista di molte comunità nelle diverse Diocesi, percorrendo in lungo ed in largo la Sicilia per più di quarant’anni, anche dopo la perdita dell’amata moglie Rita, aiutando la Chiesa locale in quell’azione di rinnovamento inaugurata dal Concilio Vaticano II, attraverso il Cammino Neocatecumenale. I frutti dell’azione evangelizzatrice che il Signore ha operato tramite la generosa disponibilità di Cataldo e Rita sono molteplici: avere ricondotto tantissimi uomini e donne in seno alla Chiesa, ricostruito molti matrimoni distrutti, salvato tanti giovani dalla droga e dalle trappole di questi tempi, aiutato molti a scoprire la propria vocazione sacerdotale.
Sempre pacato e gentile nei modi, forte e franco nell’annunciare la Buona Notizia, profondamente innamorato del Vangelo e della Chiesa, Cataldo era spinto da un grandissimo amore verso tutti quegli uomini e donne che il Signore poneva sulla sua strada. Uomo umile e docile strumento nelle mani dello Spirito Santo, ha portato tantissime coppie, giovani e anziani ad avere un incontro personale con Gesù Cristo risorto. È stato sempre uno di quei piccoli di cui parla Gesù nel Vangelo e come un piccolo, ormai indebolito nel fisico per il Morbo di Parkinson, nella solitudine della terapia intensiva nell’area Covid dell’Ospedale Cervello di Palermo, ma accompagnato dalla preghiera di tantissima gente in Sicilia e fuori e da diversi conventi di clausura, all’età di 87 anni è tornato alla Casa del Padre: “vieni, servo buono e fedele, partecipa alla gioia del tuo Signore”.
Tutti noi lo considereremo sempre come un padre nella fede e, pur essendo umanamente pieni di grande dolore per il distacco terreno, siamo profondamente grati a Dio per averci fatto il regalo di incontrare nella nostra vita Cataldo, certi che dal Cielo continuerà tanto più ora a seguirci, pregando per noi, le nostre parrocchie, le nostre famiglie, i nostri giovani e tutti i fratelli.