XXVI strage di Capaci: Agrigento in marcia

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Al grido di “Agrigento è nostra non di cosa nostra”, in memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, mercoledì 23 maggio, giorno anniversario della strage di Capaci, – mentre a Palermo attraccava la nave della legalità con oltre mille ragazze e ragazzi arrivati in Sicilia per le celebrazioni in occasione del XXVI anniversario delle Strage di Capaci altrettanti studenti, di ogni ordine e grado, hanno dato vita ad un vivace e partecipato corteo che ha attraversato il centro cittadino da P.zza Municipio fino a piazza Vittorio Emanuele, con una sosta davanti il vecchio tribunale, per ascoltare, dopo il suono del silenzio della tromba, citazioni sulla mafia di Borsellino, Falcone, Impastato…

Ad aprire il corteo le massime autorità civili e militari, diversi sindaci della provincia, in rappresentanza dell’arcivescovo di Agrigento era presente il vicario generale, mons. Melchiorre Vutera.

In p.zza Vittorio Emanuele hanno preso la parole gli studenti che hanno preparato anche un apposito coro e un’orchestra che ha eseguito, prima degli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, l’inno di mameli e l’inno alla gioia. Sul palco, Davide Amato, rappresentante della Consulta studentesca, ha ricordato la figura di Peppino Impastato e ha invitato tutti a manifestare, davvero, la volontà di cambiamento e di contrasto, partendo dall’impegno quotidiano. Il prefetto Dario Caputo, apprezzando l’invito di Davide, ha chiesto ai ragazzi un coinvolgimento personale e diretto nelle scelte di vita che devono essere diverse e non commisurabili con i comportamenti e con i fatti mafiosi. Ha preso poi la parola Sofia, una studentessa, che ha ricordato come la legalità non sia un concetto astratto, ma concreto da calare nelle scelte di vita di ogni giorno. Il sindaco Firetto, nel suo intervento, ha annunciato che “la Magnolia della legalità” piantanta di fronte la Questura sarà illuminata stabilmente come gesto simbolico perchè “la narrazione di Agrigento – ha detto – non sia più terra di mafia ma di accoglienza e di cultura”.

Il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento, Raffaele Zarbo sivolgendosi ai numerosi docenti che hanno sfilato con gli studenti ha detto: “a partire da questo corteo possiamo tornare serenamente a svolgere il ruolo di educatori dentro le aule”. Infine ha preso la parola  mons. Vutera, che ha ricordato ai giovani le parole di san Giovanni Paolo II, quando allo stadio “Esseneto” disse ai giovani di Sicilia: “Alzatevi! La Sicilia e l’Italia ha bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito, il Signore vi chiama ad una scelta netta senza compromessi…”. La manifestazione si è conclusa con la lettura della preghiera con la quale i vescovi di Sicilia, chiudono la lettera “Convertitevi” consegnata nel XXV della visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento: “Signore – recita la preghiera – Ti chiediamo la luce: cioè la capacità di vedere e di decifrare la realtà in cui viviamo, di discernere tra il bene e il male, tra la verità e l’errore, tra la vita e la morte. Ti chiediamo il coraggio: per vivere la giustizia e scegliere la santità. Ispira le nostre decisioni, rafforza la nostra voce, sostieni le nostre azioni,rendi fecondo il nostro impegno”.