Così il mondo istituzionale italiano ha ricordato il giudice Rosario Angelo Livatino, nel 33º anniversario dall’uccisione.
- “Trentatré anni fa il giudice Rosario Livatino veniva barbaramente ucciso in un vile agguato mafioso. Autentico servitore dello Stato e uomo di profonda fede, egli svolse il proprio lavoro di magistrato con grande fermezza e rigore morale fino al sacrificio più estremo. Sono orgoglioso di aver potuto ospitare alla Camera dei deputati, nello scorso gennaio, la reliquia del Beato Rosario Livatino. Ne onoriamo la memoria, sottolineandone l’insegnamento e i valori che ci ha tramandato e che le Istituzioni si impegnano quotidianamente a trasmettere a beneficio, in particolare, delle giovani generazioni”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in occasione del 33° anniversario dell’uccisione del “giudice ragazzino” per mano di sicari della mafia agrigentina.
- “Il giudice Rosario Livatino ha dedicato la sua vita a combattere la criminalità organizzata, in uno sforzo costante teso a contrastare ogni forma di illegalità e di condizionamento. Fu tra i primi a intuire la necessità di disarticolare il perverso legame che univa mafia e malaffare, pagando con la vita il rigore e la dedizione che hanno animato la sua infaticabile ricerca di giustizia”. Lo sottolinea il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel ricordare la figura del magistrato. “Oggi più che mai – conclude il titolare del Viminale – la fermezza e il coraggio con cui seppe affrontare i fenomeni criminali sono d’esempio per chi, nelle aree più difficili del nostro Paese, lotta per affermare i valori della legalità e della democrazia”.
- “Nel giorno del 33° anniversario dalla barbara e vile uccisione del giudice Rosario Livatino per mano della mafia, desidero ricordare un grande servitore dello Stato e un uomo di profonda fede che ha dedicato la sua intera vita nel combattere la criminalità organizzata e il malaffare. Il suo coraggio e le sue azioni sono d’esempio per noi, per proseguire nel cammino intrapreso da eroi come lui, verso la legalità e la ricerca di giustizia. L’Italia non dimentica il suo sacrificio”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ricorda in un post condiviso sui social network il “giudice ragazzino”.
- “Simbolo di coraggio e determinazione nella lotta alla criminalità organizzata. Il suo esempio continua a ispirarci oggi. La sua memoria vive attraverso l’impegno per un’Italia più giusta e sicura”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricorda in un post condiviso sui social network il Giudice Livatino.
- “A trentatré anni dal suo assassinio ricordiamo la figura e la memoria del giudice Rosario Livatino, uno dei tanti magistrati che ha pagato con la vita la lotta alla criminalità organizzata in Sicilia. Il suo insegnamento, il suo coraggio e il suo pensiero sono forti e attuali ancora oggi”. Così il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa.