Fontanelle si “rigenera”, dedicato spazio polifunzionale a mons. Russotto

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Si è tenuta, sabato 1 giugno, a Fontanelle,  l’inaugurazione dello uno spazio polifunzionale – tra la Chiesa S. Nicola ed il centro sociale – dedicato alla memoria di mons. Salvatore Russotto, primo parroco di Fontanelle. Un sogno che si realizza! Per tanti anni, infatti,  Mons. Russotto si era battuto, ma senza esito motivo, per avere affidato questo spazio per farlo diventare un luogo di incontro e gioco per i tanti bambini e ragazzi del quartiere; di questo sono testimone avendo, materialmente redatto, da vicario parrocchiale di mons.Russotto,  almeno due volte la richiesta all’Amministrazione comunale del tempo. Oggi, grazie ad un lavoro sinergico  tra  il Comitato di quartiere “Fontanelle Insieme” e la Parrocchia San Nicola di Fontanelle quel sogno si è realizzato, grazie anche all’ Amministrazione Comunale, al Lions, che in occasione dell’iniziativa “100 piazze per lo sport”, ha donato un canestro professionale alla Parrocchia, ed alla generosità di tanta gente e delle tante attività commerciali del quartiere.

Poco prima, sempre a Fontanelle,  è stato inaugurato, dal sindaco Lillo Firetto, nella piazza di fronte la chiesa, il “Parco del sorriso” uno spazio giochi promosso dall’ Amministrazione comunale assieme all’Associazione di mamme “Principi e principesse” e al Comitato di quartiere, espressione di protagonismo civico.

I due momenti, malgrado la pioggia, hanno visto una buona partecipazione di cittadini; presenti al momento inaugurale anche una rappresentanza della Fortitudo Moncada, gli animatori  di “Cartapesta che hanno intrattenuto i più piccoli e l’artista Sergio Criminisi che ha realizzato dei murales, dando colori ai due spazi rigenerati e donati alla gente del quartiere. L’inaugurazione-benedizione dello spazio polifunzionale “mons. Salvatore Russotto,  è stata tenuta dal fratello gemello, don Liborio Russotto, presente alla dedicazione con una delegazione della sua parrocchia S. Vito di Cammarata dove mons. Salvatore Russotto tornava volentieri per respirare aria di casa. I parrocchiani di S. Vito hanno voluto donare simbolicamente, due piccole piantine “gemelle” di ligustro (vedi foto accanto), nate a Cammarata e che saranno piantate nell’area verde dello spazio polifunzionale. “A mons Salvatore – recita la pergamena che ha accompagnato il dono – che come un ligustro nacque in montagna. Come un ligustro, ebbe sete dell’acqua del battesimo. Come un ligustro fu mite e docile alla potatura che nostro Signore apportò alla sua vita. Come un ligustro ricevette con gioia i raggi luminosi della fede e della vocazione, provenienti dal sole che illumina ogni cosa: Gesù Redentore. Come un ligustro si adattò all’ambiente collinare, mettendo radici robuste nel terreno e fruttificando ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento. Come un ligustro, egli seppe far sentire l’odore e la fragranza del Vangelo. Come un ligustro, seppe sostenere il suo albero gemello e aiutarlo nei momenti di tempesta e gioire nei giorni sereni e lieti. Come un ligustro, fu rifugio per tutte quelle anime che cercarono riparo e rifugio come gli uccelli del cielo. Come un ligustro, le sue cime arrivano in alto e tendendo verso il cielo contemplano ora e sempre Colui che lo creó, lo amó, lo chiamò e lo consacró”. Don Liborio, prima del taglio del nastro, ricordando il fratello gemello ha detto: “Ogni volta che vengo in questo quartiere ricordo, tutto il suo entusiasmo, la sua preoccupazione per la comunità Sin  all’inizio del suo ministero di parroco tra voi ho condiviso con mio fratello progetti, speranze e il suo grande desiderio di offrire alla sua gente non solo spazi liturgici e utili alle attività parrocchiali ma altri luoghi necessarie alla socializzazione, la crescita integrale di questa comunità. Egli – ha proseguito –  la sentiva la sua famiglia, la sua comunità. Si sentiva parte viva di voi, sentiva sulle sue spalle il peso non solo della responsabilità pastorale ma soprattutto l’onore di fare tutto quello che era nelle sue possibilità per favorire l’evoluzione umana e culturale di questi adozione della città di Agrigento. Quando (Fontanelle) era ancora in fase di costruzione e di formazione, egli era fiero di  definirsi un parroco di periferia, di potere condividere con la sua gente speranze difficoltà. Conosceva – ha detto ancora –  uno per uno questi palazzi,  le vostre case e  i vostri nomi. Per lui essere parroco ha significato soprattutto essere tra la gente, amare la sua gente lavorare per la promozione umana, sociale e culturale della sua gente. Quello che voi avete realizzato – ha detto ai presenti –  è il frutto  più bello e più duraturo della formazione umana e spirituale che avete ricevuto il vostro primo parroco. Egli vi ha educato, senza pretese,  con grande pazienza pastorale, al senso di comunità, all’appartenenza alla parrocchia e al quartiere, come luogo di vita e di speranza… L’albero si riconosce dei frutti,  il bene seminato non è mai sprecato… Se un pastore deve portare addosso l’odore delle sue pecore, come afferma papa Francesco, monsignor Salvatore, ha  e portato in vita – ha concluso –  e continua a portare nella vita eterna l’odore della sua gente di Fontanelle con la quale ha scritto una pagina fondamentale di storia vissuta”. Insomma,  quella vissuta sabato pomeriggio a Fontanelle è una bella pagina di rigenerazione urbana che parte dal basso  agendo in modo integrato sugli aspetti urbanistici e socioculturali di un quatiere per promuoverne lo sviluppo. Su questi temi, nell’ambito della festa di Quartiere,  lunedì 3 giugno, alle ore 21.00,  si terrà, nello spazio appena inaugurato, un pubblico confronto , con Giusy Facciponte, Presidente dell’associazione culturale “Cufù”, Gioele Farruggia Joe viene Farruggia presidente associazione “Non SoStare,  Luisa Tuttolomondo sociologa ed esperta di processi partecipativi,  Alfonso Cimino presidente dell’Ordine degli Architetti, Roberto Avenia, presidente Ordine degli Ingeneri e Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio Nazionale Architetti e Capo del Genio Civile di Agrigento. I lavori, invece, saranno moderati da Teresa Russo, già docente alla Facoltà di Architettura di Agrigento.

Carmelo Petrone

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