Beato Rosario Livatino, prega per noi! È stata l’ultima invocazione delle Litanie dei santi, durante il rito di ordinazione diaconale del domenicano fr. Francesco Pio Narcisi, avvenuta domenica 16 maggio nella Pontificia Basilica di San Nicola, per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano. La menzione del giudice martire, da poco beatificato, ha destato una forte emozione negli astanti, mentre risuonava nelle ampie volte del tempio romanico pugliese. Un particolare non trascurabile che esprime il profondo legame del neo diacono con la Chiesa agrigentina. Le esperienze vissute fin da bambino all’interno dell’Azione Cattolica parrocchiale, del Gruppo giovanile, il servizio di ministrante e la partecipazione attiva a svariate iniziative pastorali, nella sua comunità cammaratese, hanno creato il senso di appartenenza alla Chiesa locale e arricchito il suo bagaglio umano e spirituale. Così come le radici domenicane della sua vocazione, maturata durante gli anni del Liceo Scientifico, sito nell’ex convento dei Frati Predicatori, attiguo alla Chiesa di San Domenico, per lungo tempo officiata da monsignor Domenico De Gregorio, e ogni mattina frequentata per la preghiera dal neo diacono. Le preziose opere d’arte che l’arricchiscono e che raffigurano i santi dell’Ordine, sono state il primo contatto mediato con il carisma domenicano, suscitando un fascino e un interesse, approfondito in letture e ricerche personali successive. Il giovane frate a ragione può essere definito erede e continuatore della plurisecolare e mai interrotta tradizione domenicana cammaratese, che risale ai primordi del Cinquecento e che ha avuto l’ultimo suo più grande rappresentante nel compianto p. Carlo Longo, apprezzato storico e docente all’Angelicum di Roma. Un sostrato culturale e spirituale, quello ereditato dal Narcisi, che ha permesso il nascere di una vocazione religiosa specifica e che lo proietterà nel mondo dello studio della Teologia e della predicazione. La sua vicenda vocazionale è indice della ricchezza spirituale e culturale che ha segnato il cammino della nostra Chiesa nella storia e che ancora ha la forza di generare vocazioni per il Regno.
Alla celebrazione erano presenti i genitori, Giuseppe e Rosetta, la sorella Rosina, la nonna e un folto gruppo di parenti, venuti da Cammarata. Durante la presentazione del candidato, il priore provinciale dei Frati Predicatori della Provincia San Tommaso d’Aquino in Italia, fr. Francesco La Vecchia, ha ricordato le tappe del suo iter vocazionale e formativo, soffermandosi sull’ambiente familiare, in cui egli ha ricevuto i primi insegnamenti di vita e di fede e sulla sua comunità parrocchiale, all’interno della quale ha maturato la scelta vocazionale. Particolare emozione ha destato il ricordo del compianto monsignor Liborio Russotto, che ha accompagnato fr. Francesco nel suo cammino di fede, e lo ha sostenuto nella scelta vocazionale e nelle tappe iniziali di essa. Numerosi i concelebranti e i confratelli provenienti da vari conventi dell’Italia meridionale. Il servizio liturgico è stato curato dallo Studentato domenicano e dai novizi, accompagnati dai loro rispettivi formatori. La partecipazione all’evento di Grazia inoltre è stata ampiamente corale, grazie alla diretta streaming, seguita dai concittadini e preparata con la preghiera dai fedeli dall’Unità Pastorale San Vito Martire e S. Maria di Gesù, guidata da don Giuseppe La Rocca, il quale, ha seguito il giovane frate in queste ultime tappe del suo cammino, valorizzandone la presenza carismatica all’interno della sua comunità.
Al neo diacono auguriamo il senso del servizio di carità e di giustizia che ha caratterizzato la vita del martire Livatino, e l’intraprendenza pastorale che ha contraddistinto il suo Fondatore San Domenico, di cui quest’anno si celebra l’VIIIoCentenario della nascita.
Vincenzo La Mendola C.Ss.R.
Guarda qui, il video dell’Ordinazione: https://fb.watch/5zA2xt4Qnj/