Le Forze Armate della provincia di Agrigento, Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, hanno tenuto, questa mattina, 23 dicembre 2021, un momento di riflessione e preghiera in preparazione al Natale. Nella chiesa San Calogero è stata celebrata una S.Messa, alla quale hanno preso parte anche le Associazioni d’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza . A presiedere l’eucaristia don Salvatore Falzone, Cappelano Militare della Legione Carabinieri “Sicilia” a concelebrare con lui don Antonio Pozzo, decano dei cappellani militari di Sicilia E don Antonino La Licata cappellano della Polizia di Stato.
Durante l’omelia don Salvatore, non solo ha ringraziato gli uomini e le donne delle Forze Armate per il loro operato, ma insieme ai presenti ha riflettuto sul senso vero del Natale, quello di chi riconosce nel Bambino Gesù l’incarnazione del Figlio di Dio nella nostra storia. Il Natale, ha ricordato don Salvatore chiede oggi, nei cristiani cuori capaci di farlo nascere e di riconoscere il Bambino Gesù soprattutto nei più bisognosi con i si identifica. Cristo nasce perché io nasca. Al termine della Messa, nel vicino Comando dell’Arma si è tenuta l’inaugurazione del presepe artistico di Roberto Vanadia, voluto dal Comandate Col. Vittorio Stingo e ideato e costruito, all’interno della “Caserma Biagio Pistone”, dall’artista agrigentino Roberto Vanadia, le cui opere sono state esposte nei musei etnografici di New York, Mosca, San Pietroburgo, Helsinki, Berlino e Parigi e sono state inserite nel “registro delle eredità immateriali” dell’UNESCO. In questa occasione è stata tagliata la mega torta preparata dal pastry-chef Giovanni Mangione con la collaborazione dei ragazzi dell’”Associazione famiglie persone down onlus” delegazione di Agrigento. La mega torta – mentre il gruppo folkoristico Val d’Akragas ha allietato il momento con i canti tradizionali natalizi, è stata offerta ai presenti e poi recapitata alla casa circondariale “Di Lorenzo” di Agrigento.
“Nel presepe esposto al Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri – ci dice Roberto Vanadia – , la scena della Natività è accolta in un insediamento di pastori intorno allo scenario di una “casa grotta”. Sul piano superiore spicca una suggestiva masseria che, oltre a rappresentare il sito abitativo, fa’ da sfondo a tutta una serie di attività all’aperto (foto accanto). L’impianto scenico riproduce fedelmente le caratteristiche morfologiche ed architettoniche tipiche dell’edilizia rurale permanente della Sicilia fine ‘800. Le ricostruzioni in miniatura dei luoghi, dei paesaggi e degli elementi della cultura materiale, nonché di elementi architettonici e strutture oggi rase al suolo, assicurano una funzione documentaria di grande interesse etnografico, fornendo informazioni, talvolta non altrimenti reperibili su forme e volumi, relazioni e posture”. Questo presepe – che sarà aperto alla città – insieme a quello allestito, sempre da Roberto Vanadia, nella Cattedrale di Agrigento (vedi) costituisce una vera e propria operazione di ‘recupero della memoria’ dalla quale emerge l’uomo e la sua quotidianità. Affiora un popolo povero e semplice che sembra voler riscattare la precarietà esistenziale della tradizionale condizione contadina.