Parco Livatino: la Questura aderisce, Ricifari:”aiutateci a guastare i simboli dell’illegalità”

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Lunedì 22 maggio, mentre a Roma, su decisione dal Consiglio dei ministri, Vittorio Pisani veniva nominato nuovo capo della Polizia di Stato, subentrando nell’incarico a Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma, il Questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, ha convocato una conferenza stampa nei locali della Questura avente a tema l’adesione della Polizia alla realizzazione del parco “Rosario Livatino” che sorgerà nell’area adiacente la stele commemorativa dell’uccisione del giudice in Contrada Gasena sulla statale 640, e interesserà circa 4.500 metri quadrati concessi gratuitamente per dieci anni dall’Anas alla Co.N.Al.Pa, il Coordinamento nazionale per gli alberi e il paesaggio, sez. di Agrigento intitolato al “Giudice Rosario Livatino”.

Il Questore la Conferenza esordisce esprimendo vivo compiacimento per la scelte operate a Roma in merito ai nuovi incarichi di “due carisimi amici”. (vedi)

“Abbiamo deciso – ha detto il dott. Ricifari – come Questura di Agrigento, come Polizia di Stato ed infine anche come Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (A.N.F.P.) unitamente all’Associazione Nazionale della Polizia di Stato (A.N.P.S.) di sostenere insieme il progetto del Co.N.Al.Pa con una raccolta di fondi. Saremo noi per primi – ha proseguito – ad avviare una raccolta all’interno dei nostri uffici che sarà versata sul conto ufficiale. Qualunque contributo, anche quello più piccolo – ha detto – è un contributo a riconoscere la storia dei caduti ma anche il valore della memoria e la ricerca dell’attualità di queste figure”. (vedi)

Per partecipare alla sottoscrizione l’iban è

IT85 S030 6909 6061 0000 0193 913

Causale: Parco Livatino.

A due mesi dal suo insediamento ad Agrigento

L’occasione è stata propizia per affrontare – a due mesi dal suo insediamento – per trattare a 360° i temi della legalità nel nostro territorio.

“La mafia – ha detto il Questore – facendo riferimento a quanto ascoltato durante un convegno a Casteltermini a cui hanno preso parte il Procuratore di Marsala, ed il Procuratore aggiunto di Palermo – in questo momento è più debole, le organizzazioni sono sfibrate e sfilacciate nei loro rapporti. Molti dei loro massimi esponenti, o non sono più nelle condizioni per ragioni di salute o di età o perché al 41bis…”. (vedi)

Questo frangente è propizio per il Questore per un risveglio delle coscienze a favore della legalità. (vedi)

“Ora la battaglia la possiamo vincere, non tanto a cercare nei consigli di amministrazione o nei parlamenti dove magari ci sono soggetti, mala vinciamo a casa nostra, la vinciamo dentro il nostro condominio, con i nostri vicini, nella nostra piazza con comportamenti legittimi, legali e sicuri”.

Facendo poi riferimento periodo del suo servizio ad Agrigento dice che è stato “caratterizzato dal ripristino delle regole” (vedi). Non l’affermazione di una rivoluzione culturale, ma delle regole che la nostra cultura si è giaà data. Per esempio le regole di umanità Lampedusa sia nella accoglienza che nella pretesa che chi viene accolto rispetti le nostre regole e viceversa;  anche le regole che riguardano la vita sociale prime fra tutte quelle per esempio delle bellissime tradizioni sagre e feste che caratterizzano questo territorio, ma che devono essere fatte nel rispetto delle regole.

A titolo esemplificativo il Questore cita il caso del Carnevale di Sciacca e di un basamento di una statua della Madonna su cui vi era la targhetta con l’intitolazione ad una nota famiglia  di Stiddrara. (vedi)

 Non è mancato in fine l’appello a tutti: “Aiutateci a guastare i simboli dell’illegalità e a porre simboli di legalità”

Guarda il video integrale della conferenza stampa

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