La Prefettura di Agrigento rende noto che, il 23 giugno , presieduta dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, si è tenuta una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (CPOSP) finalizzata ad esaminare i principali aspetti afferenti lo svolgimento delle manifestazioni celebrative in onore di San Calogero ad Agrigento. “All’incontro – si legge nella nota – hanno preso parte il Questore, i rappresentanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, l’Assessore Gabriella Battaglia, per l’amministrazione comunale di Agrigento, i rappresentanti della Chiesa agrigentina, don Melchiorre Vutera (Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Agrigento) e don Giuseppe Veneziano (Rettore Santuario di San Calogero), nonché dell’Associazione dei Portatori di San Calogero e della Confraternita. Nel corso dell’incontro il Prefetto ha evidenziato come la situazione di emergenza sanitaria continui a presentare ancora rilevanti aspetti di criticità e, alla luce di ciò, si è proceduto ad una riflessione congiunta in ordine alle più opportune modalità di svolgimento della manifestazione religiosa di quest’anno.Dopo un ampio dibattito in proposito, è emersa la possibilità di far svolgere le Sante Messe a porte chiuse, poiché anche con l’eventuale ricorso ad un sistema di prenotazioni, che secondo l’unanime opinione dei presenti risulterebbe molto difficile da gestire, non sarebbe scongiurato il rischio di assembramenti all’esterno del Santuario, circostanza che a quel punto – come anche confermato dall’Associazione Portatori – renderebbe particolarmente problematico, se non impossibile, garantire l’ordine ed il distanziamento sociale tra i fedeli, vista anche la calorosa devozione della comunità agrigentina.Il Comitato, collegialmente, ha concordato sul punto, prendendo altresì atto della circostanza che, a causa delle circostanze che caratterizzano l’attuale momento storico, non è possibile garantire lo svolgimento ordinato ed in sicurezza dei festeggiamenti. Per tali ragioni, tutte le messe in programma dal 3 al 12 luglio prossimi si svolgeranno a porte chiuse e saranno trasmesse in TV o attraverso la rete internet. Allo stesso modo – conclude la nota della Prefettura – , le difficoltà nella gestione degli intensi flussi di fedeli non consentono, allo stato, di far svolgere le altre tradizionali manifestazioni quali la benedizione del pane. Il servizio di ordine pubblico all’esterno del Santuario verrà comunque assicurato con adeguati presidi delle Forze di Polizia e della Polizia Locale”.
Precisazione
In data 27 giugno, l’Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento, ha diramato una nota, a firma del Viceprefetto Aggiunto, dott.ssa Vaccaro, nella quale si legge:
“Di seguito al comunicato stampa sui festeggiamenti di San Calogero (vedi sopra n.d.r.) si precisa, che in considerazione dell’emergenza sanitaria e dei connessi aspetti di criticità, esaminati nella riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica del 23 giugno scorso, è stata condivisa, all’unanimità dai partecipanti al suddetto Comitato, la decisione che il Santuario di San Calogero rimanga chiuso ai fedeli per l’intero periodo compreso tra venerdì 3 Luglio e domenica 12 luglio”.
Le parole del Rettore del Santuario don Veneziano:”Responsabilità!”
Il 18 giugno u.s., memoria liturgica di San Calogero, prima della S. Messa (vedi) nel Santuario, don Giuseppe Veneziano ha salutato i presenti alla celebrazione e ha detto: “Con senso di responsabilità e obbedienza alle regole quest’anno ci atteniamo alle disposizioni che ci vengono date.Responsabilità! Non semplicemente ossequio formale ad una legge esterna; non solo un dovere da espletare perché costretti a farlo; ma una vera e propria esigenza, un dovere morale! Agire in maniera responsabile comporta a volte una limitazione della libertà individuale. Però siamo convinti che solo quando si sceglie il bene per se e per gli altri l’uomo realizza pienamente se stesso e conquista la sua vera libertà. Quest’anno siamo chiamati a compiere un atto d’amore: lo dobbiamo a noi stessi, alle tantissime persone che ci hanno lasciato, lo dobbiamo alle migliaia di medici, infermieri e volontari che hanno rischiato continuano a rischiare la propria vita per salvare quella degli altri. San Calogero – ha concluso – sarà contento di vederci responsabili , promotori della bellezza, del dono della vita e rispettosi della legge per non mettere in pericolo la vita propria e quella degli altri e dal cielo invocherà benedizione salute pace alla nostra amata Città”.
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CarmeloPetrone