La rete di associazioni di genitori di alunni e studenti con disabilità ed operatori delle Associazioni “A Modo Tuo”, “Camminando Insieme”; “Asacom”, sabato 12 ottobre hanno manifestato in Piazza Pirandello, davanti il Palazzo di Città per la riduzione del 40% delle ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, decisa in maniera unilaterale dal Comune di Agrigento per l’anno scolastico 2024/25.
Genitori e operatori hanno evidenziato come le scelte dell’Amministrazione possono avere delle possibili ricadute negative a livello educativo ed esistenziale ai danni degli alunni con disabilità. Hanno chiesto, con forza,di considerare il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione alle persone con disabilità (servizio obbligatorio ed universale ai sensi dell’art. 13 comma 3 della legge 104/1992) in maniera non puramente economicista.
“Si tratta di un servizio essenziale per gli alunni con disabilità – hanno chiesto i genitori – che va interamente finanziato”
Il prossimo 15 ottobre è previsto un incontro tra il Comune e le associazioni per cercare di trovare una soluzione che garantisca il pieno supporto agli studenti con disabilità, un diritto che gli operatori e le famiglie ritengono non negoziabile per questo, i genitori, chiedono di non essere esclusi e che i loro rappresentanti possano sedere al tavolo perché – dicono – “non si può parlare con estranei rispetto ad alunni con disabilità”.
Di certo ha suscitato non poca indignazione tra i presenti il comportamento del sindaco che, giungendo nel bel mezzo della manifestazione, è entrato a Palazzo San Domenico dal portone principale, attraversando il sit-in, ignorando mamme, bambini in sedia a rotelle e operatori, che chiedevano pacificamente un loro diritto. Il fatto, poi, che il primo cittadino, a quanto pare, non sia stato informato dal suo staff della manifestazione non è, a nostro avviso, una scusante per ignorare mamme e bambini disabili che manifestavano pacificamente per chiedere un loro diritto.
Dall’ Amministrazione dicono che non c’è stato un taglio ai fondi ma un aumento dei beneficiari con una ripercussione, per la mancanza di risorse necessarie, sulle ore di assistenza per non escludere nessuno.
Auspichiamo, che Sindaco e Amministrazione con determinazione si impegnino a reperire, tra le pieghe del bilancio, le risorse necessarie, senza tagliare i servizi fondamentali, disposti per legge. Ogni bambino con disabilità ha diritto all’inclusione scolastica e ad un supporto adeguato. In generale poi, anche rispetto a recenti sentenze del Consiglio di Stato, riteniamo che l’inclusione scolastica dei ragazzi disabili non può essere sottoposta a esigenze di bilancio. Non sono persone e cittadini di serie b! Se delle scelte bisogna fare queste devono essere al rialzo e non al ribasso sulle spalle di alunni e famiglie.