4 luglio scorso a Palermo, espletato l’iter burocratico ed ottenuti i debiti permessi, si è proceduto alla traslazione della cassetta contenente i resti mortali di mons. Domenico Salvatore Giuseppe Turano, dal camposanto di Santo Spirito (Sant’Orsola) nella chiesa parrocchiale “Cuore Eucaristico di Gesù” di corso Calatafimi, 327 a Palermo. Venerdì 22 luglio, nella ricorrenza del 65° di Ordinazione presbiterale del beato martire padre Francesco Spoto, in questa stessa chiesa dove sono custodite le reliquie del martire, nel pomeriggio, dopo la concelebrazione eucaristica, è stato benedetto il sepolcro contenente i resti mortali di mons. Turano. Domenico Turano, nato a Palermo il 30 marzo 1814, membro del clero palermitano,
canonico della cattedrale, insegnante universitario, dotto, poliglotta ed autore di diverse opere, fu saggia ed accorta guida spirituale di numerosi uomini e donne, tra cui p. Giacomo Cusmano, fondatore del Boccone del Povero e la sorella Vincenzina e p. Nunzio Russo. Fu proprio il Turano a benedire i primi passi dell’Opera “il Boccone del Povero”, rilasciando a P. Giacomo il sospirato permesso perché iniziasse, accompagnandolo e sostenendolo e suggerendo all’Arcivescovo, mons. Giovan Battista Naselli, l’idea di scrivere la Lettera pastorale sul “Boccone del Povero”, per coinvolgere tutta la Chiesa di Palermo, nella pasqua del 6 aprile 1869. Dal 1872, eletto Vescovo della diocesi di Agrigento, la guidò con saggezza ed equilibrio, affrontando notevoli difficoltà. Visitato dalla sofferenza, rientrò a Palermo, ove morì il 2 febbraio 1885. Seppellito nel camposanto di Sant’Orsola, dal 29 aprile 1981, i suoi resti, raccolti in una cassettina, furono deposti in un loculo a muro, nell’ossario comune. Essendosi col trascorrere del tempo persa memoria di tale grande e santo pastore, il Superiore
provinciale e tutti i Missionari servi dei Poveri, hanno voluto con questa iniziativa riscattarlo dall’oblio e manifestare gratitudine al Signore per quanto da lui e attraverso lui operato ed accolto quale ispirazione dallo Spirito.
Salvatore Fiumanò
Fu vescovo di Agrigento dal 1881 al 1883 (profilo biografico)
Nacque a Palermo – borgo Santa Lucia – il 31 marzo 1814 da Filippo e Angela Saija. Frequentò l’Oratorio filippino dell’Olivella con una breve sosta presso lo studentato del Collegio Massimo dei gesuiti, completando gli studi letterari e teologici presso il seminario diocesano e laureandosi in teologia e in diritto canonico.
Ordinato presbitero il 2 ottobre 1836, fu inviato a Bagheria, rientrando poi a Palermo. A ventisette anni fu incaricato di predicare gli esercizi spirituali agli studenti universitari. Nel 1842 divenne cappellano sacramentale della Cappella Palatina, facendosi apprezzare per le sue capacità intellettuali, per la solida formazione culturale e per la conoscenza di diverse lingue. Nel 1858 divenne canonico teologo della cattedrale. Dal 1850 cominciò ad insegnare presso l’università e dal 1861 presso i seminari di Palermo e Monreale. Per le sue pubbliche dichiarazioni antiunitarie, nel 1860 fu costretto a lasciare l’insegnamento e a trasferirsi presso il monastero benedettino di San Martino della Scale ove dimorò dal 30 aprile al 9 giugno 1864, avendo con sé la preziosa e confortante compagnia del giovane sacerdote Giacomo Cusmano, suo discepolo ed amico che nel 1867 benedirà ed autorizzerà nella raccolta e distribuzione del Boccone del Povero.
Il 30 novembre 1871, dopo dodici anni di sede vacante, fu nominato vescovo di Girgenti, venendo consacrato nella cattedrale di Palermo, dal cardinale arcivescovo Michelangelo Celesia, benedettino, il 17 marzo 1872, insieme a Giuseppe Guarino vescovo di Siracusa, ad Antonio Morana di Caltagirone e a Benedetto La Vecchia di Patti. Il 22 marzo fece il solenne ingresso in diocesi portando con sé P. Giacomo Cusmano e P. Nunzio Russo.
Il successivo 25 settembre rientrò a Palermo scoraggiato dalle difficoltà incontrate con il clero e per il veto governativo che non gli permetteva di prendere possesso dell’episcopio. Incoraggiato da amici e discepoli, ritornò a Girgenti con il proposito di riformare la disciplina del clero: affidando la carica di rettore nel seminario ad un sacerdote lazzarista francese; organizzando corsi di esercizi spirituali per incontrare tutti i preti; intraprendendo la visita pastorale.
Il caso più difficile da gestire, noto come lo scisma di Grotte, si presentò nel 1873, quando il sacerdote Luigi Sciarratta, risentito per non essere stato nominato parroco e sostenuto da altri preti di quel paese, si pose in aperta ribellione al vescovo, giustificandosi con argomentazioni che si ricollegavano al dissenso che in Germania i Vecchi Cattolici opponevano alla Santa Sede. Nel 1882, a Girgenti, inaugurò la Casa del Boccone del Povero. L’anno seguente si ammalò gravemente e fu costretto a rientrare a Palermo per curarsi, lasciando la diocesi in un certo stato di malessere e confusione, non avendo concesso le facoltà al vescovo coadiutore, designato a succedergli, mons. Gaetano Blandini. Consigliato da padre Giacomo Cusmano, presentò le dimissioni, permettendo così la normale gestione.
Provato nel corpo e nello spirito ma docile ai divini voleri, morì il 2 febbraio 1885 e fu seppellito presso il camposanto di Santo Spirito (Sant’Orsola), venendo in seguito, i suoi resti raccolti e deposti in una celletta ossario.
Considerata la sua alta statura umana e spirituale, riconosciuto guida spirituale e padre di tanti cristiani impegnati, uomini e donne, tra i quali il beato Giacomo Cusmano, la sorella Vincenzina e P. Nunzio Russo, intendendo dargli decorosa sepoltura, i suoi resti mortali dal 4 luglio dell’anno 2016 sono stati traslati in questa chiesa parrocchiale “Cuore Eucaristico di Gesù”. (S.F.)
Dal verbale della Traslazione
“Oggi giorno 4 luglio 2016 alla presenza del sottoscritto Padre Fiumanò Salvatore nella qualità di Superiore Provinciale dei Missionari Servi dei Poveri, del rev. don Vincenzo Talluto Vicario giudiziale dell’Arcidiocesi di Palermo e di Bellanti Giuseppe, Presidente dell’Associazione “Giacomo Cusmano”, presenti anche il geom. Chinnici Riccardo, sovraintendente facente funzioni del Camposanto di Santo Spirito, del sig. Piazza Giuseppe, impiegato della Fondazione Camposanto di Santo Spirito, dei sig.ri Riolo Giuseppe, Vitrano Carmelo, Vitrano Stefano, Gambino Clemente e Speciale Giuseppe, si è proceduto all’estumulazione dei resti mortali di mons. Domenico Salvatore Giuseppe Turano, Vescovo di Agrigento e guida spirituale del Fondatore il Beato Giacomo Cusmano, deceduto in Palermo il 2 febbraio 1885 e custodito nello stesso Camposanto dal 3 febbraio 1885 alla data odierna.
Espletate le pratiche burocratiche si è proceduto all’ispezione dei resti mortali contenuti in una cassetta ossario zincata in cui sono stati riconosciuti la calotta cranica ancora ricoperta dello zucchetto episcopale ed altre parti e frammenti di ossa. Nella stessa sono stati rinvenuti un cilindro in vetro contenente un residuo di pergamena ed un cilindro in zinco presumibilmente contenente la bolla Pontificia di nomina, riconoscibile dal sigillo ritrovato. Dopo avere elevato una preghiera di ringraziamento a Dio e in suffragio del defunto, si è proceduto a sigillare la cassetta ossario, che trasportata presso la Chiesa parrocchiale “Cuore Eucaristico di Gesù” sita a Palermo in Corso Calatafimi, 327, è stata collocata all’interno dell’urna marmorea appositamente preparata, recante il nominativo e i dati cronologici del defunto. Il presente verbale è corredato da documentazione fotografica attestante l’evento. Copia del presente verbale, debitamente sigillato e sottoscritto, viene inserita nell’urna stessa”..