Quattro assessorati della Regione Sicilia e altrettante diocesi fanno sinergia per valorizzare e promuovere l’“Itinerarium Rosaliae”, il percorso naturalistico-religioso legato alla santa patrona di Palermo. L’intesa è stata raggiunta con la firma di una convenzione nella sede della Curia del capoluogo siciliano, alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci. A sottoscrivere l’accordo, da una parte, gli assessori ai Beni culturali Alberto Samonà, all’Agricoltura Edy Bandiera, al Territorio e ambiente Toto Cordaro e al Turismo Manlio Messina, dall’altra, gli arcivescovi di Palermo mons. Corrado Lorefice, di Agrigento il card. Francesco Montenegro, di Monreale mons. Michele Pennisi e dall’eparca di Piana degli Albanesi mons. Giorgio Demetrio Gallaro. Il percorso si sviluppa dal santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino, a Palermo, fino all’eremo di Santa Rosalia alla Quisquina in provincia di Agrigento e, viceversa, attraversando le aree naturalistiche di Monte Cammarata, Monte Carcaci, Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, Monte Genoardo e Santa Maria del Bosco, Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere, Gorgo del Drago, Serra della Pizzuta, Monte Pellegrino e il Parco dei Monti Sicani. A essere coinvolti sono 14 Comuni dell’entroterra siciliano: Palermo, Monreale, Altofonte, Piana degli Albanesi, Corleone, Campofiorito, Bisacquino, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani, Burgio, Palazzo Adriano, Prizzi, Castronovo di Sicilia e Santo Stefano Quisquina. Un “cammino” di 187 chilometri tra strade ferrate, ex trazzere e sentieri immersi nella natura. “Il turismo religioso – sottolinea il presidente Musumeci – oltre a rappresentare un’esperienza totalizzante dal punto di vista del percorso della fede rappresenta un settore in forte crescita nel quale l’Isola può avere un ruolo importante. Il Cammino di Santa Rosalia ha certamente una grande capacità di attrazione. Assieme a quattro diocesi abbiamo voluto sottoscrivere questo Accordo che ha l’obiettivo comune, pastorale e laico allo stesso tempo, di elaborare un’azione di valorizzazione e fruizione dell’itinerario con lo scopo di giungere anche al riconoscimento di ‘Parco culturale ecclesiale’”. (Fonte Agensir)
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