Il “Mattone del mondo” – partito dal “Museo dei sogni e della memoria” di Feltre, lo scorso 22 agosto e dopo 1.500 chilometri attraverso l’Italia – è arrivato, il 13 settembre 2021, nel corso di una staffetta ciclistica, sulla tomba del Giudice Rosario Angelo Livatino. Si tratta di una mattonella in vetro in cui sono racchiusi “pugni di terra” provenienti da ben 199 Paesi del mondo. Il mattone prima di giungere al cimitero ha fatto tappa sulla stele commemorativa dell’agguato al Giudice e alla Casa di famiglia. Il “Museo dei sogni e della memoria”, come abbiamo scritto la scorsa settimana sul numero 25/2021 del nostro settimanale più che di un museo si tratta di un “viaggio” attraverso il mondo. Questo museo si trova in Veneto, nei locali di una vecchia fattoria gestita dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. “L’idea nello specifico era balenata ai ragazzi e agli educatori di Villa San Francesco, una casa-famiglia per minori in difficoltà di quella zona. Il museo si basa sul concetto che l’umanità condivide lo stesso destino.
«Tutto quello che succede sulla terra – dice il direttore, Aldo Bertelle, ex arbitro di calcio che dal 1974 ad oggi ha fatto da padre a 1500 ragazzi difficili guarendoli con l’arte e la creatività – tocca ciascuno di noi. E allora è il caso di provare a conoscere le storie lontane, di leggerle attraverso i sogni e i simboli. Così abbiamo scritto ai rappresentanti di tutti i Paesi chiedendo di mandarci i loro sogni. Abbiamo chiesto ai Responsabili del bene comune di ogni Paese del mondo, un pugno di terra come simbolo della loro vita, del loro sogno, quello reso vivo nella vita dei cittadini di ogni Paese. Da tutti i continenti, in risposta, sono arrivate terre e simboli che tengono vivi sogni e ricordi. All’epoca 199 plichi di richiesta ufficiale furono indirizzati per via diplomatica ai Rappresentanti di ogni Paese e partirono dalla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana. Invii strettamente in ordine alfabetico, dalla A di Afghanistan alla Z di Zimbawe. Nel 2018, nel settantesimo anno di vita della Comunità, venne poi avviata la restituzione di parte di queste terre con i 199 “Mattoni del mondo” a tutti i Rappresentanti Ufficiali di ogni Paese, destinatari quindi gli oltre 7 miliardi di persone. Quel giorno in 70 Paesi, 70 musicisti alla stessa ora, hanno suonato una nota di benvenuto, di festa, in 70 località differenti certamente, ma animate tutte dal bisogno di amare la terra, che è di tutti, perché bene avuto solo in prestito». La speciale mattonella ideata dai ragazzi, in questi giorni è statascortata lungo tutta l’Italia da ciclisti amatoriali, in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano e i Comitati di Feltre e Belluno. Il “Mattone del mondo” è già stato consegnato nelle mani di Papa Francesco in Vaticano e per vie diplomatiche ai rappresentanti ufficiali dell’Etiopia, dell’Ecuador, della Thajlandia, delle Filippine, della Palestina, dell’Uruguay, del Mali, del Canada e del Guatemala. L’iniziativa è anche promossa dal Cif, Centro italiano femminile. Diciannove tappe attraverso lo Stivale per portare a destinazione il mattone che contiene le terre di tutti i 199 paesi del mondo mescolate tra loro senza possibilità di distinguerle o separarle: un simbolo della pace e della fratellanza tra i popoli.
Nell’ultimo tratto della lunga staffetta per l’Italia, si è voluto unire anche la delegazione agrigentina del Conalpa (Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio) che ha ricevuto la staffetta ciclistica “ Il Mattone del Mondo”, alla stele di contrada “Gasena” sulla SS 640, ed ha ha piantato un carrubo, segno di legalità e del nostro territorio siciliano (foto a destra). “La messa a dimora del carrubo – auspica il Conalpa – possa essere da stimolo per piantare altri alberi. Speriamo – dicono – che Anas, Regione Sicilia e Comuni di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro possono realizzare attorno alla stele in contrada Gasena il giardino della memoria promesso da Anas e Regione”.