Agrigento ricorda il Commissario Beppe Montana nel 33° dall’uccisione

2176

Il 28 luglio – mentre a Porticello ( luogo dell’agguato), comune di Santa Flavia (Pa) il Questore di Palermo rendeva omaggio al Capo della Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, Beppe Montana, nel 33 anniversario dell’uccisione, scoprendo, alla sua memoria una stele di marmo – nella Basilica dell’Immacolata di Agrigento, sua città natale, le più alte cariche civili e militari, della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Vigili Urbani  e le delegazioni Anps, hanno voluto ricordare il commissario Beppe Montana con una celebrazione eucaristica. La S.Messa è stata  presieduta da don Antonio Lalicata, cappellano della Polizia di Stato, che nell’omelia, prendendo spunto dalla pagina del Vangelo della liturgia del giorno, la parabola del grano che cresce in mezzo alla zizzania, ha detto: Il Vangelo poi ci ha ricordato come il cristiano deve essere sempre vigilante perché il nemico quando c’è buio semina la zizzania in mezzo al campo di buon grano. Beppe Montana – ha detto –  è questo grano buono, un uomo che si è distinto per la sua capacità investigativa, che è andato a vivere nei quartieri dove la criminalità organizzata aveva messo radici, proprio lì in mezzo alla gente per ‘’esserci sempre’’ come si ricorda ogni agente della polizia di Stato. In questo giorno – ha proseguito –  in cui ricordiamo il commissario capo Beppe Montana, non possiamo non ricordare anche Ninni Cassarà e Roberto Antiochia , il vice questore Boris Giuliano ed i capitani dell’Arma dei Carabinieri Emanuele Basile e Mario D’Aleo. Questi uomini insieme al servo di Dio Rosario Livatino i giudici Saetta, Falcone e Borsellino hanno permesso alle nuove generazioni  di avere una speranza certa nel possibile cambiamento della mentalità degli uomini della nostra terra”.

Il cappellano ha concluso invitando i presenti ad un impegno di testimonianza nel duro lavoro quotidiano,  per il bene della gente, praticando la giustizia e vivendo nella solidarietà. ”

Il  questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, che ha promosso la Commemorazione ad agrigentonotizie.it ha delineato la figura del commissario Montana come un ” esempio di serietà e testardaggine da trasmettere ai giovani. Ricordiamo Beppe Montana – ha detto –  primo perché agrigentino,  poi perché, proprio quest’anno, abbiamo voluto legare il suo nome alla città e alla polizia di Stato dedicandogli la Questura. Ma attraverso questo momento vogliamo trasmettere – ha proseguito  il questore Maurizio Auriemma – ai più giovani l’esempio di serietà, di caparbia, di testardaggine, di onestà intelluale e di professionalità che lo ha portato a sacrificare la propria vita. E questo per garantire al cittadino libertà ed espressione democratica”