Nel pomeriggio di venerdì 3 marzo, presso il Centro Culturale “Teatranimahub” di via Oblati, e nella splendida cornice del centro storico medievale agrigentino, ha avuto luogo l’inaugurazione della personale di pittura di Giulia Messina, dal titolo “Le Trame”. Presenti la pittrice, toscana di nascita ma girgentina di adozione, il Sindaco della città dott. Franco Micciche’, don Giuseppe Pontillo, i professori Piero Baiamonte e Paola Fuca’, rispettivamente docenti di italiano e di arte presso le secondarie di primo grado “Garibaldi” e “Pirandello” dipendenti dall’Istituto Comprensivo “Agrigento Centro” la cui preside, prof.ssa Rosetta Greco, era anch’essa presente a supportare ed i due relatori e la protagonista della serata, docente di lingue straniere presso gli stessi istituti.
Le trame. Un titolo emblematico per una mostra di pittura. Titolo che è stato sviscerato nei suoi molteplici significati da Paola Fuca’, che si è occupata della parte più tecnica, quella riguardante lo stile, la composizione ed i colori adoperati dalla pittrice, e da Piero Baiamonte, che ha curato il lato emotivo dell’approccio tra un profano ed un’opera d’arte.
Per me, appassionata di moda, le trame sono innanzitutto i fili che si intersecano per formare un tessuto. Tanti fili apparentemente inconcludenti si “concludono” a formare una stoffa che non soltanto ci vestirà, ma sarà per gli interlocutori rivelatrice di parte della nostra personalità.
Ed onestamente, con piacevole sorpresa, la serata è stata tutta un intersecamento. L’apertura al pubblico della chiesa di San Giorgio per l’occasione, la presa di coscienza della magnificenza interna dell’Istituto Gioeni, le parole del Primo Cittadino, che ha confermato il suo pensiero, peraltro altamente condivisibile, ossia che Agrigento va curata tutta, e nelle sue periferie che hanno dato sfogo logistico alla città, e nei suoi Templi che della città sono il simbolo, ma Agrigento è una sola, ed è il suo Centro Storico Medievale. Nonché le trame della protagonista della serata, Giulia Messina, artista che ha esposto finanche a Londra, ma emozionata e felice perché circondata dai suoi affetti più cari, dai suoi colleghi, dai suoi allievi, e da tante persone interessate alla “sua” arte nella oramai “sua” Agrigento.
Giulia Messina è una pittrice impressionista con dei tratti espressionisti. La sua non è una pittura che vuole trascinare lo spettatore nella sua arte “a forza”, vuole più umilmente e più delicatamente cominciare con questi una discussione a partire dai colori. Nelle tele di Giulia sono presenti infatti tutti i colori, dal rosso acceso al rosa mellifluo, dal blu evanescente al giallo luminoso. Giulia vuole conversare, e per rendersi disponibile ancora di più si adatta lei alle varie sfumature di chi osserva piuttosto che cercare l’osservatore perfetto per sé.
Ecco perché queste “trame” fanno pensare alla speranza, che convenzionalmente si identifica nel verde, ma che ha in verità tutti i colori di tutte le aspettative di tutti gli esseri umani. Ed ecco perché Agrigento, in un pomeriggio di sole frammisto a piacevole ed odorosa pioggerella, rinasce nei colori della sua storia ogni qualvolta le si proponga il bello, che non sono altro che i colori dei quali noi agrigentini ci ammantiamo quotidianamente. Forse, colpevolmente, non rendendoci conto.
Adalgisa Biondi