L’universo privato di Leonardo Sciascia – lo studio annebbiato dall’immancabile sigaretta, la villeggiatura in campagna, la costellazione degli intellettuali amici – anima la raccolta di scatti che il fotografo Angelo Pitrone ha dedicato allo scrittore di Racalmuto e che, dopo la tappa a Gibellina e Palermo, sono in mostra, alla FAM Gallery di Agrigento, dal 15 dicembre e fino al 12 gennaio. 2020. Per l’inaugurazione della mostra, domenica 15 dicembre, è stato presentato anche il catalogo “Leonardo Sciascia. Quasi guardandosi in uno specchio” (Salvatore Sciascia Editore), con un saggio introduttivo di Salvatore Ferlita e i ricordi di Nino De Vita, marsalese, amico dello scrittore e, attualmente, il maggiore poeta siciliano contemporaneo.
La mostra raccoglie venticinque ritratti che Angelo Pitrone, allora trentenne, scattò a Sciascia tra gli anni 1985 e 1989, anno della sua scomparsa. Un incontro che Pitrone, a distanza di trent’anni, ricorda ancora per quell’atmosfera così semplice e diretta che si riserva a un giovane familiare: lui, trentenne, fotografo alle prese con la “scrittura della luce” dinanzi al “maestro elementare di Racalmuto” (così lo presentò Italo Calvino nel 1954) che nel 1985 era già lo Sciascia intellettuale temuto benché controcorrente: corteggiato dalla politica, acclamato autore di romanzi e testi teatrali e lucidissima coscienza critica in una stagione pigra e ripetitiva del Paese e della sua stessa isola. Scrive Ferlita in catalogo: “Sono almeno quattro i Leonardo Sciascia che da questi scatti di Angelo Pitrone si affacciano (la breve fenomenologia che segue, sia chiaro, si basa su un’intuizione del grande Roland Barthes): quello che Sciascia credeva di essere; quello che avrebbe voluto si credesse egli fosse; quello che Pitrone credeva Sciascia fosse e quello di cui il fotografo si serviva per mostrare la sua arte”. Le foto, per lo più inedite, sono realizzate nella casa di Sciascia alla Noce, nella campagna di Racalmuto, a Grotte e Agrigento. Spesso sono immagini private scattate durante l’estate in villeggiatura o in occasione di eventi culturali quali l’Efebo d’oro ad Agrigento o il Premio Racalmare di Grotte o l’inaugurazione di una mostra al Centro Culturale Pasolini di Agrigento. Spiega Pitrone: “Insieme ad una serie di ritratti dichiarati, in cui Leonardo Sciascia posa nella sua residenza di campagna, ci sono immagini di Leonardo con personaggi e amici, dal fotografo Ferdinando Scianna allo scrittore Manuel Puig, dall’attore Turi Ferro al regista Francesco Rosi, dallo scrittore Matteo Collura all’arciprete di Racalmuto Padre Puma”. Dagli scatti di Pitrone affiora, corrugato e diretto, lo sguardo indagatore di Sciascia: “Immaginiamo – scrive Ferlita – che per un attimo lo scrittore di Racalmuto possa trovarsi davanti a queste effigi, ignoto a se stesso: di certo si riconoscerebbe, leggerebbe i segni dell’anima prendere forma nelle rughe del suo volto. Il volto di uno scrittore segnato da una certa malinconia, che stava tra l’inquietudine e la mestizia…”. La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 20. Ingresso libero.
NEL VIDEO – In occasione della inaugurazione abbiamo incontrato il fotografo Angelo Pitrone